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Aleppo e l'abitudine alle tragedie

 bimbo ferito ambulanza AleppoGli occhi attoniti e senza lacrime del piccolo Omran Daqneesh,  cinque anni da Aleppo, sono un dito puntato dal 2016 su tutti noi adulti. Nessuno è riuscito a difenderlo dalla crudeltà di chi ha come solo scopo ottenere la propria fetta di potere e di denaro in questa terra: tutti noi. Ogni volta che un cucciolo d'uomo si trova nella situazione di Omran vuol dire che i grandi della sua specie lo hanno considerato come un danno collaterale alla propria cupidigia. In fondo ciascuno di noi,  in qualche momento,ha la possibilità di schierarsi, e di indignarsi. L'unione fa la forza e se davvero volessimo essere dei giusti il modo per dire no si troverebbe. Ma Omran ci guarda e guarda il suo futuro con occhi del tutto privi di emozione e paura. Sta lì ad aspettare buono buono qualcosa, magari si sente in colpa come accade ai piccoli. "Se fossi stato più buono non ci avrebbero colpito, mamma mi dice sempre di fare da bravo così non succede nulla" potrebbe essere questo il suo pensiero. A lui per un attimo tremano le labbra, forse spaventato da tutta quella gente che lo fotografa, lo filma, poi si tocca la testa e si trova la manina sporca. Come farebbero tutti i bimbi la pulisce sul sedile e poi cerca di ripulire il sedile, probabilmente per evitare di essere rimproverato.
Tutti ci commuoviamo, vorremmo consolarlo, vorremmo pulire quella manina, ma in realtà altre manine insanguinate si sono aggiunte e noi, forse, abbiamo solo smesso di guardare.


Amanda Decori pubblicato il 05.01.2017 [ Attualità ]


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