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Lacrime: trattenerle o no?

Le lacrime in genere accompagnano manifestazioni emotive di una certa intensità. Ma di solito sono considerate dal sentire popolare come un segno di debolezza, appena sopportato in particolari occasioni oppure richiesto in altre, per esempio per dare maggiore sostegno al pentimento. Il proprio rapporto con le lacrime varia in funzione dell'età e dei caratteri, c'è chi le accetta e non si pone nessun problema, c'è chi invece non vorrebbe mai lasciarle scendere, neanche in totale solitudine. Io faccio parte di quest'ultima categoria, ma le mie lacrime hanno una vita autonoma e decidono per conto loro. A me non piace piangere, se potessi non lo farei mai, tuttavia loro accompagnano una vasta gamma di stati d'animo che non riesco, mio malgrado, a controllare. Con l'avanzare dell'età la situazione ovviamente va peggiorando. In primo luogo, essendo una persona empatica, fatico tantissimo a non commuovermi se vedo qualcuno piangere a prescindere dal motivo che ha indotto la lacrimazione e dalla intensità, certe volte mi è sufficiente l'occhio lucido. Poi ci sono film, spesso per scene del tutto innocue mentre in quelle davvero strappalacrime divento più dura e impenetrabile.

Tempo fa visitai un posto di tortura, feci delle foto ed osservai il luogo dove le tracce di quanto perpretato erano evidenti. Entrai in quei locali con rispetto e con il desiderio di onorare e non dimenticare quanti avevano sofferto l'inimmaginabile. Mi sentivo sicuramente contrita ma i miei occhi erano asciutti, percepivo solo la ruga della fronte corrugata come emblema di disapprovazione e dolore di quanto stavo osservando. Restai in quel luogo per due ore, con lo steso respiro calmo e lo stesso sguardo attento ma asciutto. Tempo dopo qualcuno mi chiese di raccontare quanto visto e di mostrare le foto. Feci molta fatica. Avevo costantemente gli occhi intrisi di lacrime e la voce mi tremava partecipe di quell'immenso dolore. Non le ho più mostrate, prendendo tempo con svariate scuse finchè la gente si è dimenticata che le avevo. 

Quindi cos'è che fa piangere forse l'immedesimazione nell'altro? Ma allora piangiamo per chi soffre o per la nostra stessa sofferenza immaginata? Ovvero come ho letto una volta: piangiamo chi muore o il fatto che quella persona ci mancherà? Forse durante la visita avevo indossato la maschera del rispetto ed ascolto del dolore altrui mentre mostrando e descrivendo le immagini ne diventavo protagonista e sentivo sulla mia pelle tutto lo strazio? Lo stesso mistero di chi si intenerisce per i propri figli ma può essere uno spietato assassino persino di altri bambini. Forse esagero? No non credo, tutti in piccolo abbiamo provato questa dicotomia senza arrivare a tanta violenza: comprensivi e teneri con chi amiamo, indifferenti o rabbiosi per i nostri "nemici".

Ma allora le lacrime? Le lacrime sono solo una manifestazione di uno stato emotivo. Lacrime di rabbia, amore, commozione, passione, dolore, adrenalina, stanchezza, depressione, ansia, intolleranza, fastidio ecc. o forse semplicemente un segnale che in nostri condotti lacrimali funzionano a meraviglia. Certo è imbarazzante se durante un colloquio di lavoro ci scendono le lacrime e in quel contesto solitamente non contribuiscono ad un esito positivo. Ma fanno parte di noi e temo che su di loro possiamo esercitare un controllo alquanto limitato. Le smorfie che si fanno per evitare di piangere sono di gran lunga più brutte a quelle del pianto stesso. 

Quindi in base alle convenzioni sociali possiamo sperimentare tutti gli stratagemmi possibili per evitare di frignare inopportunamente. Per esempio appunto durante un colloquio di lavoro se ci sentiamo offesi dal poco professionale esaminatore possiamo tamponare le lacrime di rabbia immaginandolo sul wc, oppure in mutande, mentre si "scaccola", o rimproverato dalla mamma come uno scolaretto. Stesso stratagemma nei rapporti di lavoro o quando dobbiamo fare le nostre ragioni nelle tante situazioni che la vita ci propone. Ma se al cinema ci commuoviamo, lasciamo scorrere le lacrime senza nessuna vergogna! Si va la cinema anche per quello, se poi qualcuno, anche a noi caro, ci prende in giro ecco mettiamolo subito nel wc e tutto passa!


Fabiana pubblicato il 16.02.2018 [ Emozioni ]


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