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Attenzione al cliente che ricevi

"...perché lei è una mafiosa come tutti gli altri avvocati fate parte della mafia, la mafia degli avvocati... io la denuncio e mi rivolgo all'ordine perchè lei è corrotta, corrotta ed ignorante. Anzi no è furba fa finta di essere ignorante perché è d'accordo con il sistema e non mi vuole dare quello che mi spetta.."

Sto ascoltando un lungo messaggio lasciato nella segreteria della mia amica avvocato, lei mi guarda con gli occhi sgranati. Alla fine del lungo messaggio, che è un crescendo di tono ed insulti un po' sgomenta mi chiede: << Che faccio? La denuncio? Mi devo tutelare questa è schizofrenica>>. Io rido, non posso farne a meno. Sicuramente c'è da preoccuparsi ma il contenuto del messaggio è talmente assurdo che è inevitabile. In un punto lei dice letteralmente: << ma come si permette a dire che non ho problemi mentali >>. E poi "Quello che mi spetta", ma che frase è? Manco se fosse l'avvocato a riconoscerti i diritti, al limite li rivendica.

<< Dai non ridere >> mi esorta ma non molto convinta << non so davvero cosa fare. Quella è davvero schizofrenica e mi sta minacciando. Di questi tempi ne stanno succedendo troppe>> La sua faccia è in bilico fra la risata e la preoccupazione << Pensare che l'ho ricevuta proprio perchè mi ha fatto pena!>>.

In sintesi la tipa si è presentata da lei perchè dice che non le pagano delle indennità riconosciute per la sua patologia, ma in realtà dai documenti risulta che quanto stabilito le viene regolarmente erogato. Dopo tre ore di spiegazione gratuita il risultato è stato una cliente furente e minacciosa che le dà della mafiosa e corrotta. E non solo, verso il finire del messaggio, in un crescendo di rabbia e livore, gli improperi diventano collettivi e coinvolgono l'intera struttura statale con improbabile aggancio alle politiche di accoglienza, per finire con una apologia del ventennio più famoso del secolo scorso del tutto slegata dal resto.

L'insanità della tipa è palese ma in una società in cui si assiste alla esasperazione degli atteggiamenti e alla totale mancanza di vergogna o freni inibitori mi chiedo quale possibilità ci sia di difendersi concretamente in queste situazioni. La cronaca è piena di situazioni degenerate nonostante denunce o semplici segnalazioni alle forze dell'ordine. Mi viene in mente che non serve a molto, soprattutto se è un solo episodio, ma la guardo e so che lo sa bene anche lei. Il massimo che riesco a fare è suggerirle di parlarne con la Benemerita, nome e cognome per una segnalazione che può sempre servire, forse! Ma ecco che scopriamo che in realtà non ha segnato le generalità quando ha preso l'appuntamento. Troppi impegni, troppe scadenze. Dal messaggio il cognome si capisce a malapena mentre il nome è indecifrabile, la telefonata è sul fisso e non riusciamo a ricavare neanche il numero.
Una cosa da questa vicenda penso che sia stata imparata qualunque sia l'esito finale: sull'agenda con la scritta appuntamento va segnato nome, cognome e tutti gli indirizzi possibili, magari anche le impronte digitali o una foto da telecamera nascosta. Forse quest'ultima soluzione non è propriamente legale...


Amanda Decori pubblicato il 03.10.2017 [ Riflessioni ]


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