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Diritto all'oblio anche per i personaggi?

Interpretazioni troppo ingombranti

Ogni tanto torna alla ribalta la questione dei personaggi della finzione che finiscono con fagocitare la vita dei loro attori interpreti. Alcuni vivono questa dualità con gratitudine ed orgoglio accettando addirittura di essere chiamati con il nome della finzione durante le interviste, altri vanno in sofferenza dopo svariati anni e cercano di prendere le distanza, ma qualcuno probabilmente agognerebbe all'oblio. Se il personaggio  della finzione è particolarmente famoso ed ingombrante diventa difficile, se non impossibile, liberarsene. Alcuni attori probabilmente hanno dovuto rinunciare del tutto ad una vera carriera perchè dotati di volto troppo univocamente associato al fortunato personaggio. É il caso di quelli presenti da più di trent'anni nella soap opera "Beautiful" meglio noti come Eric Forrester e Brooke Logan, al secolo rispettivamente John McCookKatherine Kelly Lang. Soprattutto la signora Lang ha rinunciato praticamente ad una carriera completa dal momento che ha iniziato ad interpretare la famosa Brooke mangiauomini da quando era ragazzina. Ma i più affezionati sapranno che l'amore della sua vita Ridge Forrester, al secolo Ronn Moss, ha perso il suo volto più caratteristico proprio perchè l'attore non ne poteva più di stare in quella trappola ventennale. Indubbiamente un personaggio così longevo tarpa le ali della carriera, o viceversa gli consente di avere la pagnotta assicurata in un mestiere dove la continuità di ingaggio non esiste per definizione stessa. 

Molti attori e personaggi dello spettacolo, che sono stati famosi per certo tempo e poi dimenticati, cadono nel noto periodo buio del "telefono che non squilla". Credo che sia uno dei mestieri più psicologicamente provanti e precari. Mi chiedo se chi è in auge sia davvero in grado di godersi il momento ovvero  quanto si renda conto dell'equilibrio instabile della sua fama. Da quando è nato il cinema la sua storia è piena di vicende tristissime e disperate di attori sul viale del tramonto. Spesso in condizioni economiche precarie, nonostante i grandi guadagni. Non so, probabilmente la loro vita è proprio dannata per definizione, cioè è difficile mantenere un certo equilibrio e nulla è davvero pianificabile. Del resto si parla comunque di persone in generale poco inclini all'oculatezza e programmazione, ma più propense a "tentare la fortuna". Non ne ho idea! In realtà non mi è mai passato per l'anticamera de cervello di fare l'attrice e non ho neanche mai conosciuto nessuno che avesse questo desiderio. Ho conosciuto disegnatori e pittori ma credo che le problematiche relative allo sviluppo della carriera siano totalmente diverse.

In ogni caso tornando all'argomento diritto all'oblio dei personaggi il mio quesito riguarda proprio personaggi così ingombranti da fagocitare l'intera vita del loro interprete oppure di rischiare di annullarla. Il Toni Manero della "Febbre del Sabato Sera" ha portato alla ribalta e poi schiacciato John Travolta che per lungo tempo non riusciva più ad avere nessun ruolo in nessun film. Probabilmente più un pregiudizio di chi decide le assegnazioni delle parti, ma in realtà spesso un grande improvviso successo ha bisogno di essere dimenticato per rendere credibili altre interpretazioni. Io stessa quando guardo i film mi diverto a ricordare dove ho già visto quell'attore, magari non ne conosco il nome ma il volto difficilmente lo dimentico. In realtà volti meno riconoscibili riescono a lavorare con più facilità. Anche Harrison Ford ha rischiato di restare inchiodato nelle sembianze di Ian Solo, e mai termine fu più corretto visto che ebbe la parte solo perchè falegname del regista ed ideatore George Lucas di Guerre Stellari

Tuttavia la vera vittima del personaggio è l'attrice canadese Kim Cattrall, nome al secolo della più famosa e sfacciata Samantha Jones di Sex & the City. Indubbiamente un personaggio davvero audace ed ingombrante che pretende di restare giovane e disinibito nonostante il passare del tempo non sia una opzione deselezionabile. Finita la serie l'attrice sperava di liberarsi del soggetto e del carrozzone ma poi si è trascinata per altri due film decisamente non memorabili, ed ora si ribella ad un sequel di una sessantenne forse troppo ridicola nei panni di una affamata di sesso. Lasciando perdere gli screzi fra gli attori, probabilmente compensabili con adeguato cachet, credo che sia proprio la necessità di smettere di vedere associata la propria esistenza con un personaggio così forte e con una libertà sessuale considerata da molti come prossima alla donna di strada. Non sembra che ci sia un rinnegare quanto la necessità di prendere le distanze e chiedere di non confondere l'attrice con il personaggio. Quello che rivendica è un diritto all'oblio a non dover sempre rispondere secondo canoni e criteri che non sono i suoi. Non l'ha mai detto ma probabilmente la risposta più adeguata a certe domande sarebbe stata: "chiedetelo agli autori, i veri Samantha Jones". Così come gli scrittori che arrivano ad odiare i loro protagonisti più famosi così lei vorrebbe "staccare" la sua faccia da quella di Samantha, ma probabilmente questo è un lavoro che verrà senza dubbio bene al Tempo, unico maestro in grado di concedere il vero oblio. Poi resta sempre da capire quanto ci si penta di averlo richiesto!


Amanda Decori pubblicato il 18.06.2018 [ Riflessioni ]


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