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Facile umorismo sessista

Sempre gli stessi argomenti a far ridere

Del femminismo se ne parla sempre con sufficiente sopportazione ed il sessismo latente è sempre pronto ad emergere. Fa parte della cultura o sottocultura, chiamatela come volete, ma dopo anni di battaglie resta radicato nella mentalità di tutti prendere comunque di mira le donne. Analizzarle, valutarle con fare critico ed intransigente, ogni passo studiato con la lente d'ingrandimento. Non sto dicendo che le donne siano esenti da critiche, semplicemente che la ferocia utilizzata per valutarne eventuali sbandamenti o comportamenti non ha il corrispondente per la parte maschile. Sto parlando di quella mentalità boccaccesca e di bassa levatura che ha la necessità sempre e comunque di scatenare la facile risata e complicità con un riferimento sprezzente sulle donne.

Mi riferisco a quello che ho sentito ieri alla radio mentre in macchina manovravo sulla sintonizzazione. Non ho una stazione preferita, anche perchè mi piace ascoltare un po' di tutto e farmi una mia idea. Non sempre ho la fortuna di incappare nelle trasmissioni che parlano di libri o di argomenti di cultura generale e perciò mi accontento anche di quelle di puro intrattenimento. Così ieri poco credo poco prima della venti sono finito in una radio da dova una voce maschile baritonale affermava che quando era all'estero gli mancavano i portieri italiani, inteso come i custodi degli stabili. Mi sono soffermata ad ascoltare perché mi incuriosiva una affermazione del genere.  Infatti la figura del portinaio dello stabile in Italia è praticamente in via d'estinzione, così come la classe media sempre più povera e meno propensa a mantenere uno stipendio di una seppur utile figura. Speravo di sentire chissà quale indicazione interessante in proposito, anche se appunto il debutto non mi sembrava verosimile. Non riuscivo neanche a capire che radio fosse e, distratta dalla guida non ho riconosciuto subito la voce di chi chiedeva ulteriori spiegazioni al "baritono" chiamandolo Roberto. Poi la frase successiva con relativo sottofondo di sguaiate risata mi ha gelato. In sintesi si riferiva al fatto che il portiere fosse informato di tutto e poi riferissi che "quello del terzo ha la moglie che lo tradisce, e quello del quarto ha la figlia zoccola". E vai, ecco come subito i "maschi" trovano l'argomento boccaccesco che gli scatena complicità ed ilarità: marito cornuto, quindi moglie puttana, e figlia troia. Non mi piace usare il turpiloquio negli scritti ma non credo sia il caso di edulcorare la realtà, attaccare una donna sulla sua moralità fa tanto, ma tanto ridere. Poteva trovare altri pettegolezzi ma vuoi metter la risposta immediata in ilarità ad una battuta come "la figlia è una zoccola"?  Complimenti alla trasmissione "Il Rosario della sera" davvero originale! Probabilmente sarà anche sagace e divertente e non sempre presenterà delle cadute di stile come quella che mi ha irritato. Del resto è in ottima compagnia. Mi ha colpito semplicemente  come la scorciatoia per strappare la risata sia sempre quella che vede la moralità sessuale di una donna ridicolizzata. Ancora sempre quella! 

Quella battuta mi ha ricordato di contro l'indignazione espressa da un mio collega una decina di anni fa relativamente ad un modo di dire che da allora trovo anche io orribilmente sessista. Ricordo le sue parole come se fosse ieri: "trovo che sia un modo di dire volgare e arrogante come se la colpa fosse sempre e comunque di una donna". Si riferiva al detto "la madre dei cretini è sempre incinta". In un colpo solo con quella frase si denigrano le persone e le donne che partoriscono, come se i geni baccati dei padri non abbiano mai nessuna responsabilità. Questa è la nostra sottocultura e spesso sono proprio le donne che come vestali ne coltivano l'esistenza e resistenza.  Quanta strada c'è da fare, sempre tanta sempre troppa!


Amanda Decori pubblicato il 24.05.2018 [ Riflessioni ]


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