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Giovane o vecchia?

Mi fanno imbucare in una cena in un centro ayurveda, giusto per evitarmi grosse altalene emotive visto lo stato di prostrazione della giornata trascorsa. La voglia di pace e spiritualità mi convincono ad uscire dal guscio. Sono tutti indaffarati attorno ad una figura scuretta vestita in modo inusuale. Indossa un kurta, abbigliamento indiano maschile, senza scarpe, lasciate all'ingresso, capelli radi e bianchi, naso importante, pelle segnata come un pescatore, altezza più o meno alla mia spalla. Io continuo a vagare intorno a buffet, spilucando più che mangiando, parca di chiacchiere e di attenzione al vociare. Ho solo voglia di passare inosservata, magari assaggiare qualche cibo particolare un po' meno speziato dei due o tre che ho appena mangiato.

Bevo acqua e mi sposto verso la sinistra del tavolo, mi sembra meno frequentato e più silenzioso. Il rimbombo nella sala quasi del tutto spoglia è davvero fastidioso. Come dal nulla l'esile figura scuretta sbuca al mio fianco e senza rendermene conto vengo coinvolta in un vero e proprio terzo grado: età, titolo di studio, lavoro, stato sentimentale, sveglia e ora in cui vado abitualmente a letto, letture, se faccio meditazione o so almeno cosa sia, amicizie femminili, maschili, cucino e cosa, ecc... Vorrei smettere di rispondere ma la sua voce suadente non mi da scampo, come un incantatore di serpenti mi induce a seguirlo nell'analisi dalla mia vita stile agnello sacrificale. E quando finalmente sono convinta di averla sfangata, rispondendo ubbidiente ad ogni curiosità uscita da quelle labbra strette e rugose ma morbide e suadenti nel suono, arriva la vera mazzata: il responso. Sto gettando la mia vita mentre il mio orologio biologico corre ed incomincio ad essere vecchia, una single vecchia o prossima ad esserlo con un futuro di solitudine opprimente e disperato. Mi alzo troppo tardi e vado a letto ad orari assolutamente insani, dovrei abituarmi a puntare la sveglia alle cinque del mattino, fare pulizia pranica, meditare, indossare vestiti morbidi e comodi e dopo il lavoro, che non deve mai essere superiore alle otto ore (pura utopia), pasto frugale, letture meditative e a letto presto. Così potrò liberarmi delle parte tossica di me.

A fatica recupero un po' di energie che tale fiume di parole mi ha spazzato via, sto quasi per replicare quando qualcuno mi sottrae la fonte sonora del lungo elenco delle mie mancanze. La mie età è considerata socialmente giovane, almeno in questi nostri tempi, quindi essere indicata come vecchia mi ha fatto scavare istantaneamente almeno due rughe ai lati di occhi e bocca. Ruoto su me stessa e il mio sguardo cade sulla mia amica single cinquantenne. Devo avere bocca ed occhi spalancati perchè lei mi rifà il verso e poi scoppia a ridere. Mi si avvicina, mi sottrae piatto e forchetta dalla mano rimasta sospesa nell'aria e dolcemente mi abbassa gli arti diventati rigidi dallo shock.

"Ti ha detto che sei vecchia e alla mia età sarai sola e disperata" mi sussurra ridendo.

"Si" le rispondo.

"Ti è andata bene! A me ha detto che SONO vecchia, sola e disperata anche se non me ne rende conto" 

"E tu cosa gli hai risposto?" voglio sperare che almeno lei sia riuscita difendersi.

"Che vecchio e rugoso è lui ma che ha ragione, mi sentivo terribilmente sola e disperata..." lascia in sospeso la frase per un attimo per allargare la bocca nel sorriso più complice e divertito che abbia mai visto " quando a fianco avevo uno che mi faceva sentire terribilmente sola e disperata pur essendo in coppia": Poi prendendomi per mano e portandomi verso la porta "Probabilmente come medico ayurveda ci prende, ma come uomo mi sembra immerso nei suoi luoghi comuni e nei condizionamenti della sua terra. Mia cara ci stiamo avvicinando all'ora indicata del guru giusta per andare a dormire." Mi aiuta pazientemente ad infilarmi la giacca, io sono ancora immersa nell'inettitudine provocata dalla scannerizzazione del mio essere e stento a compiere anche le più elementari funzioni. " Mi sembra dunque giusto avviarci..." altra sospensione con altrettanto sorriso complice "a berci una birra al pub".


La redazione pubblicato il 29.09.2017 [ Riflessioni ]


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