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Lettura schizofrenica

ma sempre lettura

Negli anni la mia modalità di lettura è cambiata vistosamente, così come la motivazione, nonché il numero di libri sul comodino. Sono arrivata ad averne dieci, in lettura, più quelli iniziati sul lettore ebook. Alcuni li ho finiti dopo un anno, altri sono ancora in attesa di una progressione, altri di una mia decisione sull'abbandono o meno, alcuni iniziati e divorati senza ritegno. Seguo l'umore e non necessariamente le colpe possono essere imputate alla qualità dello scritto. Con gli anni ho abbandonato l'ostinazione adolescenziale di dover finire un libro a tutti i costi e mi avvalgo della facoltà di finirli o metterli da parte, consapevole che comunque qualcosa me l'hanno trasmessa. Ammetto lo sforzo maggiore è nel portare a termine una lettura in inglese. Stanchezza e voglia di rilassarsi, senza la costante richiesta di attenzione per una lingua non certo immediata, mi fanno spesso optare per il più linguisticamente comodo libro affianco. Da poco mi sono imposta di fare un repulisti, in accordo con una miglior facilità di spolvero, ed ho deciso che finiti o no il numero non deve essere maggiore di tre, più il lettore ebook. In fondo mi sembra ragionevole. Ma perché tanta schizofrenia nella lettura? In realtà i generi dei libri sono davvero fra i più svariati, quindi se un romanzo, specie un giallo mia antica passione, può tranquillamente essere fagocitato in poco tempo, un manuale o un saggio richiedono una attenzione più puntuale con masticazione e digestione lenta. Ebbene sì, ci sono anche libri di manualistica di ogni genere sui miei scaffali, e comodino. Mi sono serviti? La maggior parte è andata solo ad alimentare la “tuttologia” da salotto, non sempre prêt-à-porter visto il rifiuto della memoria di immagazzinare troppi dati, ma ammetto che sono fra i libri che più richiamano la mia attenzione mentre faccio orario per entrare al cinema. Io sono una di quelle persone che non può entrare in una libreria ed uscire senza passare dalla cassa. Ho letto tutti i libri che ho preso? Diciamo che li ho “assaggiati” tutti ed alcuni sono pronti lì a colmare il tanto fatidico ansiogeno momento del “oddio ora che leggo?”. Leggo per sapere, ma soprattutto per distendere l'animo e, visto che la gamma di sentimenti è piuttosto variegata, ogni libro ha il magico potere di lenire un sentire particolare. In questo senso penso che nessuna lettura sia davvero inutile, neanche quella abbandonata.


Amanda Decori pubblicato il 30.05.2017 [ Riflessioni ]


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