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Bisboccia

Un lungo sbadiglio ed un senso di fame mai provato così di primo mattino da tanti anni a questa parte. Ma quanti anni? Boh! Si gratta la testa, tossisce e si dirige con passo strascicato verso la cucina. Ieri notte ha fatto bisboccia, o qualcosa di simile, sorride cercando di mettere a fuoco quante cose indicibile ha commesso. Se ne deve vergognare? E perché? Boh! Certo sente un portentoso cerchio alla testa ma del resto ogni tanto è importante distrarsi.

Apre il frigo, lo richiude, lo riapre, lo richiude. Niente latte, bocca troppo impastata, meglio un tè. Apre l'antina del pensile, la richiude, la riapre, la richiude. Meglio un caffè, è più corto, fa meno pipì e in compenso fa anche evacuare. Ottima idea se il caffè ci fosse!

Allontana la sedia dal tavolo e ci si accomoda. Fuori c'è il sole con qualche nuvoletta sparsa qua e la. Non sembra ci sia vento, in compenso il barometro interno segna tempesta emotiva in avvicinamento. Forse è meglio vestirsi e prendere un caffè al bar. Se solo riuscisse a ricordare cosa è successo ieri che la disturba così tanto. Le scende una lacrima. Ma come? Si è alzata sorridendo al ricordo della nottata, si può sapere che le prende ora?

Ritorna in camera. Apre armadio, vuoto, non è il suo. Apre un cassetto, vuoto non è il suo.

Si siede sul letto, le mani sul volto, il cuore a pezzi. Ora piange e sa cosa la disturba: la bisboccia è come un tappeto mentre il dolore è come la polvere che si cerca disperatamente di nascondere sotto. Per quanto ci si provi lei trova sempre modo di uscire con sbuffi clamorosi e violenti.

Elisa torna a letto ha solo voglia di sentire il dolore ora, tutto intero e provare a sopportarlo.


Amanda Decori pubblicato il 09.01.2017 [ Ritratti ]


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