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Diritto d'autore europeo effetti

Fra il serio e faceto

Come è noto la legge sulla riforma del diritto d'autore europeo per internet è stata approvata pochi giorni fa e la sua efficacia è stata ristretta ai Big della rete, ovviamente sempre fatte salve le precedenti leggi che non sono mai state messe in discussione. Non è che adesso chiunque possa prendersi articoli, scritti e pubblicarli come se fossero propri senza il rischio d'incappare in una denuncia solo perché gestisce un blog poco frequentato, il diritto sulla proprietà intellettuale è sempre protetto a qualsiasi livello.

Il problema verte sulla grande mole di entrate che gli articoli delle testate giornalistiche online procurano ai motori di ricerca e network sotto forma di pubblicità nella pagina in cui vengano presentati. In buona sostanza poiché questa fetta di reddito indotta è aumentata esponenzialmente ed inoltre spesso gli utenti leggono abbastanza nella pagina riepilogativa, grazie ai cosiddetti snippet, da non sentire la necessità di andare al link dell'editore, questi hanno visto assottigliarsi le proprie entrate pubblicitarie. In un periodo in cui le diverse testate giornalistiche sono fortemente in crisi di sostentamento, è chiaro che diventa necessario vedersi riconoscere adeguatamente i propri sforzi ma soprattutto che a mietere i guadagni siano solo gli altri.

Ogni volta che si cerca di regolamentare il flusso di dati e merci all'interno di internet si sollevano polveroni in cui è difficile orientarsi, a trarne vantaggio fino ad ora sono sempre stati i grandi soggetti. Ammettiamo che anche noi facciamo parte dei fautori di una rete libera che ha consentito la diffusione delle informazione con una velocità prima inimmaginabile, tuttavia è anche vero che si sono palesati i potenziali pericoli di una propagazione così immediata ed incontrollata di qualsiasi tipo di notizia o dato. Anche i rischi di censura o manipolazione sono ugualmente elevati ed entrambi possono provocare enormi danni, quindi finora questo spauracchio ha fatto sì che qualcuno si avvantaggiasse a dismisura della veicolazione libera dell'informazione.

Parliamoci chiaro messa in questi termini è difficile non parteggiare per Davide contro Golia, anche da chi guarda con una certa "invidia" persino Davide.  A noi piacerebbe essere pubblicizzati e portati a conoscenza di più pubblico possibile senza dover pagare un eventuale obolo. Ma Ioscrivo.net è molto lontano dal "rischio" di dover negoziare e al contempo, prima che fossero più chiari gli art.11 e 13 oggetto di tanta diatriba, si preoccupava di non essere accomunata negli obblighi dei colossi quando fa riferimento a link di altri siti. Quello che abbiamo sempre visto negli anni, almeno in Italia, sono state imposizioni di leggi che facevano poca distinzione fra adempimenti di grandi imprese e quelle infinitesimali, infierendo in proporzione in maniera irragionevole sulle ultime. Stavamo già cercando di capire se avremmo dovuto stravolgere il nostri sito e quanta fatica ancora questo avrebbe comportato, ma siamo stati graziati da una legge che tutto sommato sembra corretta.

O almeno lo sarebbe perché in effetti quali sono i tempi di attuazione? Come sempre ogni stato membro dell'Unione dovrebbe recepirla e legiferare in tale proposito. Ma questo in pratica significa che i tempi si dilatano, tenendo conto che in genere i decreti attuativi che stabiliscono modalità di applicazione ed eventuali sanzioni sono sempre al di là da venire. A volte mai rendondo inutile la legge ed inutili le polemiche, recriminazioni e lotte. Di muri di gomma siamo pieni, ma di quelli si parla poco e sono altrettanto ingiusti.


Amanda Decori pubblicato il 02.04.2019 [ Attualità ]


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