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Apprendimento personale

Capire il proprio metodo

Ho acquistato sei mesi fa una macchina fotografica di tipo reflex con il preciso intento di prendere confidenza con il suo funzionamento e poi magari seguire un corso base di fotografia. Scelta fatta forte dell'esperienza negativa di due mie amiche che hanno acquistato la macchina in occasione della frequentazione di un corso, con la convinzione che avrebbero imparato tutto durante lo svolgimento. Trascurando la megalomania di quel docente, con aggravio di atteggiamento sprezzante verso chi inizia da zero digiuno su tutto, ho pensato che fosse più saggio capire prima il mezzo che si ha a disposizione per poter decodificare ulteriori informazioni. Così ho iniziato a fotografare qua e là, con risultati ben modesti rispetto all'utilizzo della compatta o del cellulare, sfruttando qualche consiglio di fotografi esperti mi sono tuffata nel mondo reflex

Mi sono iscritta ad una infinità di canali Youtube sulla fotografia con relativi corsi, cercando di orientarmi in un settore che comunque mi sembrava tanto complesso e non immediatamente comprensibile. In ogni caso il percorso lo avevo tracciato e mi sembrava corretto il mio piano di apprendimento: un anno di prove sul campo e poi la ricerca di un corso con docente e programma adeguati alle mie caratteristiche.

Poi una mia amica mi ha invitato alla presentazione di un corso base con un fotografo quotato. Ho resistito.  Ma un'altra amica sì è iscritta ed è riuscita a convincermi, trascinandomi nell'avventura con la giusta motivazione. Tutte e due sono decisamente più esperte di me e mi sembrava confortante seguire con loro, se non capisco qualcosa mi danno una mano. Il fotografo docente,  per quanto quotato a livello internazionale, presenta caratteristiche di umiltà e correttezze decisamente più adatte per me di quello in cui sono incappate le altre due citate all'inizio di questo testo.

Il corso è iniziato, la mia macchina è stata settata diversamente da una delle mie due amiche ed io sono sprofondata nella più nera disperazione. Anziché migliorare ho incominciato a regredire dal punto di vista della comprensione del mezzo sommando anche altre difficoltà tecniche per la mancanza di un adeguato software di visualizzazione sul computer. Tutte cose risolvibili, certo! Il problema è la confusione mentale che ne è seguita con la sensazione di non avere nessun appiglio e nessun riferimento su cui basare l'apprendimento. Una serie di nozioni slegate difficilmente riconducibili ad una procedura per me applicabile. 

Risultato: io mi lamento polemicamente, saltano fuori sempre le solite affermazioni <<pretendo troppo da me subito>> ,  <<devo pazientare>> ecc. Può darsi che sia così ma non è detto che tutto questo sia un demerito. Ci faccio una rubrica in questo sito! Il fatto è che qualcosa non funziona nella procedura ed è mio preciso intento scoprirlo.

Una volta che si è adulti il proprio metodo di apprendimento si è formato ed è alquanto difficile usarne uno diverso a seconda dell'argomento. Occorre prenderne atto ed adattare le tematiche di studio alla propria metodologia, che è quella che abbiamo appreso durante il nostro corso di studi, giusta o sbagliata che sia. Se poi ci rendiamo conto che non è efficace possiamo cercare di modificarla applicandoci in tal senso, ma questo è un altro discorso. Quindi è importante essere coscienti di quale sia la propria modalità di apprendimento ed applicarla. Insomma per imparare qualcosa di nuovo ci impieghiamo il tempo che ci impieghiamo, correggendo errori o convinzioni sbagliate con la tempistica che ci necessita. Vanno senza dubbio ascoltati tutti i consigli ma per la loro totale comprensione e assimilazione abbiamo bisogno di tempo e di applicazione con una sequenza a noi consona.

Non lasciatevi travolgere dalla solita analisi del vostro comportamento solo perché chi gentilmente vi sta offrendo una mano non riesce ad essere subito efficace. Ovviamente il suo intervento è gradito e provvidenziale ma per essere totalmente compreso ed attuato c'è bisogno di tempo. Del resto quante volte anche noi ci siamo trovati dalla parte di chi doveva trasmettere una competenza a chi era digiuno e gli sembrava che l'altro proprio non riuscisse a capire i nostri consigli? Ci vuole tempo, pazienza e rispetto delle personali metodologie.

Siete pignoli? Avete bisogno di capire e razionale tutto? E allora che male c'è? Ciascuno ha la sua modalità importante è esserne consapevole ed adattarsi. 

Quindi ho preso in mano le istruzione della macchina fotografica, cambiato alcuni settaggi così come piacevano a me, richiesto informazioni e spiegazioni alla mia amica ed al docente, poi ho deciso quale fosse per me la strategia più giusta per capire quanto mi veniva detto. Questo è un campo dove occorre la pratica, quindi niente di meglio che buttarsi nella sperimentazione con le proprie convinzioni, paure e rigidezze, ben certi di superarle con i propri tempi.

Insomma quello che è importante è capire quale è il metodo che noi seguiamo per l'apprendimento e rispettarlo perché si arriva al risultato con tempi diversi. Non impariamo tutti allo stesso modo. Non è necessario ogni volta criticarsi e mettersi in discussione, non è questa la maniera corretta di godersi la vita e le cose. Non può essere ogni volta un esame sul proprio modo di affrontare le cose, va benissimo quello che facciamo.  Se poi abbiamo la necessità di migliorarlo o smussarlo va bene anche questo, ma deve sempre partire da noi. Se siete quadrati tondi non lo diventate ma potete capire cosa della "rotondità" può essere utilizzata per la vostra "quadratura".

Per una approfondimento sulle metodologie d'apprendimento si rimanda all'articolo linkato.


Fabiana pubblicato il 17.10.2018 [ Consapevolezza ]


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