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Se lo puoi immaginare lo puoi fare

cit. Walt Disney

Ebbene si il titolo di questo testo è proprio una citazione dal disegnatore più amato di tutti i tempi... o almeno da mewink.  Ma mister Walt era un uomo dal carattere straordinariamente determinato, forte e... scontroso. Chissà forse tutta la sua forza era concentrata nella realizzazione dei suoi sogni, un vero leader, un trascinatore, ma anche un grande uomo d'affari con il fiuto speciale per l'ottenimento del successo. Infatti fra la sua immaginazione e la realizzazione ci sono tutte quelle caratteristiche meravigliose e purtroppo non comuni. Quante volte abbiamo sognato progetti meravigliosi infranti nello scoglio delle nostre insicurezze, reso viscido dalla mancanza di sufficiente determinazione? Forse siamo più consoni al detto "fra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare". Ma è davvero così?

Personaggi come Walt Disney possono apparire come modelli troppo elevati e lontani per ispirarci passo passo nella realizzazione di quanto immaginato, ma le loro affermazioni sono comunque importanti almeno per farci compiere il primo passo. E non solo! Occorre "ridimensionare" il messaggio in modo da adattarlo a quello che sono i nostri sogni più modesti. Per esempio vorremmo darci alla fotografia, o seguire un corso di pilates oppure aprire una creperia, ma in ogni caso fra l'immaginare di farlo e realizzarlo c'è di mezzo il nostro mare o rigagnolo di determinazione. 

Come fare? Metodo e costanza sono gli strumenti che dobbiamo imparare ad utilizzare, conditi con una sana pazienza verso noi stessi. Uomini come Walt Disney sono come dei martelli pneumatici che hanno dalla loro parte la forza di credere in quanto fanno ma anche di lavorare sodo

Lavorare sodo a volte cozza tantissimo con la nostra capacità di concentrazione e pigrizia. É altresì vero che ci sono notissimi personaggi descritti come pigri che hanno avuto un notevole successo. Questo perchè quando si è interessati totalmente a quello che si fa persino la pigrizia innata non è un ostacolo così insormontabile. Come tecnica potremmo seguire il metodo del Quaderno della Coscienza. Il problema in questi casi non è solo iniziare e non farsi affollare la testa da troppi sogni, o per lo meno metterli in ordine. 

Infatti come fare quando anche il nostro proposito di servirci del Quaderno della Coscienza si infrange sulla grande e scomposta quantità di sogni e desideri conditi con la poca determinazione? Questo è il vero problema! Chiunque sia dotato di ambizione e determinazione una volta scoperto il metodo non ha bisogno di molto: ci si applica. Fa ordine da solo e riesce ad eliminare velocemente tutto quello che è superfluo. Tuttavia se si tratta di un soggetto volubile rischia di disamorarsi del suo progetto quando ha buone probabilità di realizzarlo e quindi essere riassorbito nella grande massa dei Confusionari

Io faccio parte di questa massa e non sono qua a dispensare dall'alto ricette o a fare il guru di turno che alla "modica cifra di tot" vi invita a seguire le sue direttive o corso. Lo scopo di questa rubrica è una rinascita individuale con un metodo che è un non-metodo cioè una sorta di mappa virtuale della nostra essenza da costruire man mano servendoci anche delle esperienze altrui.  

Tutto questo per far si che il "Se lo puoi immaginare lo puoi fare" di Walt Disney trovi una applicazione nelle nostre attività ordinarie e ci liberi il cervello da quella matassa nodosa dei nostri pensieri.

E allora? E già e allora vogliamo arrivare al concreto o continuare a parlarci addosso? Io mi irrito molto quando nei vari articoli non si arriva al dunque. Sono una tipa pratica e con poca pazienza per le troppe chiacchiere, ma ho capito che in realtà le chiacchiere sono necessarie per due motivi.  Il primo è che non sempre un concetto ci arriva con la sua prima formulazione, le parole non sono interpretate sempre allo stesso modo, dipende da tanti fattori: cultura, stato d'animo e capacità di immaginazione. Quindi anche per la stessa persona una riga letta in un certo momento può risultare con significato diverso da una lettura successiva. Quante volte abbiamo letto e riletto un testo per riuscire a capirlo meglio, eppure le parole sono sempre le stesse! Il secondo è perchè le persone che lo leggono sono diverse e non tutti siamo colpiti dalle stesse cose, alcune sono per noi più esplicative di altre che invece sono preferite da qualcun altro. Purtroppo le premesse che io trovo tanto pesanti sono in realtà indispensabili, infatti se decido di saltarle finisco sempre inevitabilmente con tornare indietro e leggere l'articolo con la sequenza naturale. Parola di impaziente questo è il solo metodo di prima lettura corretto: in sequenza dall'inizio alla fine.

Detto ciò arriviamo al dunque, cosa fare quando ci riconosciamo appartenenti alla massa dei Confusionari? Usiamo il Quaderno della Coscienza nel modo che è suo per definizione: in totale libertà. Non è un diario dove dobbiamo annottare le nostre giornate ma se ci sentiamo scoraggiati possiamo anche scriverlo, cercando contemporaneamente di porci le domande del perchè ci sentiamo così. Probabilmente il primo Quaderno della Coscienza che decidiamo di stilare sarà pieno di scarabocchi e di salti da un proposito all'altro, ma non importa è invece necessario scriverlo in modo da poterlo rileggere. I nostri dubbi, sogni e propositi analizzati su carta sono molto più produttivi per la nostra crescita individuale. 

Il vero impegno è quello di avere il Quaderno della Coscienza a portata di mano in modo tale da annotare quello che vogliamo scriverci oppure rileggerne il contenuto per riflettere su quanto da noi espresso in un determinato momento della nostra vita.  Aiuta a dipanare i nostri pensieri, in pratica è come un taccuino su cui progettare i nostri sogni.

 


Fabiana pubblicato il 04.05.2018 [ Consapevolezza ]


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