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L'amicizia

Sopravvalutata?

Il sottotitolo è evidentemente provocatorio e bisogna dirlo a voce bassissima per evitare di sollevare un coro d'indignazione per ogni dove, anche da chi si dichiara deluso ed amareggiato. L'amicizia come l'amore (inteso come rapporto di coppia) sono quei principi astratti a cui ci si vuole riferire ciecamente, spesso anche al solo scopo di crearsi delle illusioni in grado di superare un momento difficile. Da bambini si sogna di trovare un amico con cui condividere i nostri giochi e piccoli segreti, da adolescenti già si fantastica sul trovare un amore appagante e soddisfacente. Pazienza se si resta immancabilmente delusi, ci si aggrappa a quel sogno convinti che qualcuno che calzi a pennello per la nostra personalità esista. Quindi cerchiamo quel qualcuno facendo le pulci sul comportamento altrui e sul fatto che sia in grado di mantenere fede a quello che noi pensiamo che sia, oppure ci deluderà. Se non si appartiene alla categoria dei sognatori ad oltranza, inevitabilmente il momento della delusione arriverà. 

Nel caso dell'amicizia prima o poi capiterà quella situazione che consideriamo assolutamente cruciale per noi e dove l'altro si dimostrerà non all'altezza delle nostre necessità, se non addirittura si comporterà in modo del tutto contrario, creando prima incomprensione e poi rottura. Sono stati dati molti significati al rapporto d'amicizia.  Se si cerca su Google la voce "amicizia significato" saltano fuori diversi link che portano a spiegazioni dalle più svariate ed anonime a quelle certificate da saggi e filosofi. Due definizioni per tutte.

La prima tratta da Wikipedia, di cui appunto non conosciamo la fonte ma che probabilmente si avvicina a quello che è il concetto dell'opinione pubblica: "L'amicizia è un tipo di relazione interpersonale, accompagnata da un sentimento di fedeltà reciproca tra due o più persone, caratterizzata da una carica emotiva".

La seconda tratta dal sito della Treccani, quindi con avallo di un istituto culturale riconosciuto, definisce quanto segue: "L'amicizia è un rapporto fatto di fiducia, simpatia, affetto e reciproca scelta, che si riscontra in ogni tempo e in ogni luogo, ma che nessuna teoria può spiegare del tutto. L'amicizia prevede che esista un rapporto paritario, e questo la distingue dagli altri legami che coinvolgono gli affetti".

Vale la pena di dare un'occhiata a delle definizioni date da gente comune e raccolte in una biblioteca tematica, giusto per ritrovare quella o quelle che più si avvicinano al vostro sentire.

Sono definizioni che in qualche modo esaltano l'aspetto positivo del rapporto interpersonale, si dice anche che "gli amori finiscono ma le amicizie restano". Ma è proprio così? In pratica cosa succede veramente quando mettiamo alla prova l'amicizia?

Se pensiamo ad un nostro amico immaginiamo che sia sempre in grado di supportarci nella condizione peggiore della nostra vita, che sappia essere presente ma non oppressivo, che sappia capire quando deve imporsi e che non ci lasci mai soli nel momento in cui siamo più vulnerabili. Ci piace pensare che sia in grado di andare oltre i nostri scorbutici dinieghi, che sappia intuire quando è il momento di insistere e stanarci dal nostro buco psicologico, a volte fisico, in cui ci siamo rintanati per leccarci le ferite. Un cavaliere senza macchia e senza paura o una amazzone coraggiosa in grado di sgominare tutti i nostri timori ed ansie. Non importa se gli rispondiamo male, lui è lì (maschile in senso di amico o amica, l'italiano non ha il neutro, ahimé!), non importa se lo feriamo, lui sa che non è intenzionale e sa andare oltre pur di strapparci dal nostro crudele malumore. Una sorta di principe azzurro per l'amicizia, questo è quello che spesso chiediamo a chi chiamiamo amico. Se poi siamo delle persone normalmente disponibili ed attente, ci aspettiamo che in quei "rari" casi in cui necessitiamo dell'aiuto dell'amico, eletto a tale onore e onere, lui sia pronto a rispondere esattamente come lo abbiamo immaginato. Quanta delusione nasconde questa convinzione!

Ma cosa succede a parti invertite? Davvero siamo quegli amici disponibili ed in grado di capire sempre chi ci considera tali? Davvero aderiamo al significato di amicizia che si trova su Wikipedia? Cioè siamo sempre stati fedeli e mai ci siamo lamentati con terzi dei nostri amici o raccontato cose che li riguardavano con assoluta leggerezza? Ogni volta che il nostro amico aveva bisogno d'aiuto noi siamo stati in grado di rispondere in modo adeguato, oppure abbiamo, magari giustamente, demandato ad un secondo momento perché impegnati con lavoro, famiglia o altro di personale? Difficile fare questi paragoni, di solito ci si assolve nel confrontare i due distinti atteggiamenti. Ho sentito poche persone dire "sì la colpa è proprio mia se l'amicizia è finita", c'è sempre un "però anche lui...", "in fondo pretendeva troppo da me...", "non capisco cosa gli sia preso..." ecc. Amicizie considerate tali da anni si sono infrante in reciproche aspettative mancate. Il problema è che spesso non si è in grado di essere d'aiuto per gli altri e gli altri non lo sono per noi, il sollievo di "almeno essere ascoltati" è solo momentaneo, poi franano su di noi tutte le necessità di risoluzione dei problemi.

Una amicizia è veramente messa alla prova dall'una e dall'altra parte quando una delle due si trova in difficoltà serie, sia che siano di natura psicologica che materiale.  Poi per carità ci sono anche persone totalmente incapaci di mettersi nei panni degli altri, persone che prendono e non sono in grado restituire un seppur minimo supporto psicologico. Ma la questione non cambia, in realtà sono tutte caratteristiche che risultano evidenti da subito e altrettanto da subito sarà chiaro che su di loro non si possa contare per avere un conforto. 

Tornando al nostro concetto di amicizia ed osservandoci quando siamo noi in buona e gli altri con problemi, ci sembrerà più chiaro di quante volte siamo a rischio di deludere i nostri amici, anche per un semplice istinto di sopravvivenza. Difficile reggere negatività e malumore costante senza essere trascinati nella stessa voragine. Difficile controbattere ogni scusa pur di non uscire o cercare di reagire, alla lunga un "fai quello che vuoi" dimostra tutta la nostra esasperazione e impotenza. Quindi se questo accade a noi perché non dovrebbe accadere a quell'amico che ci delude? Se poi ci aggiungi che non tutti abbiamo lo stesso livello di reazione, ovvero capacità di intuire cosa frulla nella testa della persona in difficoltà, il gioco "scaglia la prima pietra se non ha mai deluso un amico" non avrà vincitore.

Quindi sì, penso che il concetto di amicizia come normalmente la intendiamo e la sogniamo noi sia una sopravvalutazione. Forse ci saranno amici del genere ma credo che siano più votati alla santità o dotati di qualche momentaneo super potere da medaglia civile. Penso anche che non si possa chiedere ad una amicizia più di quanto non sia umanamente in potere di dare. Ossia quando ci si scontra con la presunta insensibilità degli amici in determinate circostanze, occorre chiedersi se effettivamente la richiesta d'aiuto sia arrivata chiara e se in quel momento l'amico di turno sia in condizioni o meno di aiutare. Infatti può capitare che un amico si trovi in una situazione perfino peggiore della nostra ma, magari per evitare il gioco al rialzo di chi sta peggio, ce l'abbia nascosta.

Certo è impossibile non desiderare che quando il dolore si abbatte nella nostra anima non ci sia qualcuno in grado di trovare il modo per alleviare una pena così intensa, ma il rischio di fare poi tabula rasa di ogni amicizia è veramente alto. Occorre imparare a credere fermamente su quella amicizia che non dovrebbe lasciarci mai, quella verso noi stessi, quella che ci impedisce di mettere il dito nella nostra stessa piaga, ci dia tregua nei cattivi pensieri, commiserazione, sensi di colpa o impotenza. Facile a dirsi ma poi come si può fare? Di certo è più semplice impegnarsi a cambiare se stessi che non nella ricerca dell'amico perfetto, così perfetto che può essere solo quello immaginario!


Fabiana pubblicato il 22.03.2019 [ Consapevolezza ]


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