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Ginnasta 41 anni con passione

Le meraviglie delle Olimpiadi

Oksana Aleksandrovna Chusovitina classe 1975, mese giugno, Uzbekistan, nazione che nei più scatena un "eh?" come risposta. Meno male che ci sono le Olimpiadi a portare alla ribalta posti così lontani e così sconosciuti. Infatti, a meno che non siano coinvolti in guerre o terrorismo (al momento non ci sembra i caso della nazione in oggetto), il più delle volte il loro nome è seguito da un enorme punto interrogativo stampato nell'iride.

Eppure questa nazione, con poco rilievo fra "i grandi" della Terra, ha dato i natali ad una leggenda per grandezza sportiva ma anche morale. La storia umana e ginnica di Oksana è su tante pagine in internet, basta cercare, qui voglio solo rendere un dovuto tributo alla forza ed il coraggio di essere "adatta" ad una Olimpiade nonostante l'età la faccia considerare una bisnonna nella disciplina per cui ancora, da campionessa, gareggia.

A quarantuno anni volteggia fra parallele e corpo libero come un magnifico esempio per chi si lascia sopraffare dal naturale passare del tempo. Per carità nessun invito ad infilare scarpette e correre sotto il sole cocente del primo pomeriggio, a dispetto degli "anta" propri e delle coronarie, ma un invito a credere che ad invecchiare davvero sia proprio la testa, e che il non mollare mai ci possa portare a dei piccoli "miracoli" sul nostro faticoso esistere.

Non penso che Oksana non abbia fatto tanti sacrifici per ottenere questo incredibile risultato, indubbiamente i sui geni sono di ottima qualità, ma la sua determinazione, il suo coraggio e la grande passionalità sono di gran lunga superiori e sono quelli a cui ciascuno di noi deve guardare come un faro nel mare dei nostri disagi quotidiani.


Amanda Decori pubblicato il 10.08.2016 [ Attualità ]


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