LA MEMORIA
Numeri....
50, 100, 2.000, 10.000
Insaccati come tùberi
aggrappati l'un l'altro
seguono la fila,
verso l'inferno, la morte.
Numeri....
di perseguitati, imprigionati,
deportati, pochi selezionati
ridotti a larve,
mucchio di ossa e rùderi.
E infine annullati
da menti dominanti e distorte
inculcate dall'idèa
dello sterminio della razza ebrèa.
Numeri....
milioni e milioni
di vittime dell'Olocausto
arse come sùgheri
per quell'ordine orrido e infausto.
E quel fetore di carne bruciata
invadeva le baracche, le prigioni
e rimaneva lì, silente
a segnalare che un'altra giornata
era passata
per chi ancora era un morto vivente.
Numeri.....
come 1945, 27, 1.
Finalmente è stato abbattuto
quel maledetto cancello
che celava il campo
dove gli uomini erano carne da macello.
E' il Giorno della Memoria
vergognoso genocidio di un passato recente
della nostra storia.
Non deve accadere mai più.
Assolutamente.
Niente leggi razziali.
Siamo tutti uguali.
E per questo non deve morire
più nessuno.
TRAMONTO
Sull'ombreggiar della sera
l'orizzonte s'imporpora di colore
a trattener il languido fulgòre
della radiante sfera.
Tramonto di montagna
quadro d'autore
il rosso fuoco accompagna
l'estro del pittore.
Monti dal candido manto
pennellati di violetto
spengono la tinta d'amaranto
e al sole preparano il letto.
Tramonto di mare
romantiche storie da raccontare
storie d'amore vermiglio
nate quando il dì sfiorisce
nel luccicante sciabordìo di onde
a cullar il sole sceso nell'oblìo
col suo struggente sbadiglio.
Tramonto, panorama
che non teme confronto,
quando l'aura magica diffonde
e un bagliore di cielo
lentamente arrossisce.
Tramonto, bellezza del creato,
sfumato di carminio
e del rosa-arancio acceso di peccato.
Ricordo di un tango appassionato
in attesa del dominio
di una notte che promette voluttà,
sotto le stelle galeotte
che punteggiano l'eternità.
BOLLE DI SAPONE
Bolle di sapone
cerchi di perfezione
che durano lo spazio di un istante
in una danza fluttuante
che si tinge d'arcano
in un gioco di luce ialina
dai riflessi del vetro di Murano.
Globi trasparenti
che si rincorrono senza freno
come nuvole leggere, evanescenti
che scacciano le ombre
e lasciano una scia d'arcobaleno.
Bolle di sapone
soffi colorati d'illusione
che volano intraprendenti
a godersi gli ultimi momenti
in gocce profumate d'emozione
per poi annullarsi
tra i fiori d'un balcone.
Manola Salvicchi
pubblicato il 17.06.2013 [Poesia]