RONDINI
Aquiloni vaganti
nell'immenso
Spiriti liberi come pensieri
alla ricerca di un senso.
Stormi volanti
come neri alianti
dal bianco petto
che sfiorano candide nuvole
per infin riposar sul tetto.
Ambasciatrici di primavera
che volteggiano gàrrule
per ampie distese
a salutar l'erba di giada
che fino a ieri non c'era.
Sbattiti e fremiti
increspano l'aria mattutina
fresca di rugiada
e ricolma di attese.
Rondini ad ali tese
a ricamar l'azzurro di ghirigori.
Il cielo par un prato turchese
dove spuntan nuovi fiori
trasformati in stelle
dai particolari colori.
NUVOLE
Nel ciel di cobalto
passeggian nuvole bianche
dai contorni spumosi.
Sembran pecorelle mai stanche
di soffici gomitoli lattiginosi
che si attorcigliano per gioco.
Son cirri vezzosi
nel blu di smalto
che si delineano poco a poco
a tratteggiar disegni curiosi.
Nella tela grigio - spento
sbuffan nuvole fumose
gonfie di lacrime represse.
Aspettan Eolo, mastro vento
cicerone di gocce sconnesse
in un piovasco di sollievo
misto a tormento.
Nubi fosche che vengono da lontano
e sfrigolano d'elettricità.
Son bocche del dio Vulcano
che sfidano la scura immensità.
Il cielo e la terra
uniti nella fiumana
duellano in un'eterna guerra
affinchè la quiete torni sovrana.
Nuvole, fuggevoli avventuriere
e depositarie di fantasia.
Un dì candide, l'altro cinerine,
e l'altro ancora nere....
Il cielo accetta bonario
il continuo mutar di scenario
catturato da cotante luci e ombre
in sintonia.
E poi si arrende al fato
e al contrasto sempre vario
di quella magica alchimìa.
MANOLA SALVICCHI
Manola Salvicchi
pubblicato il 03.06.2013 [Poesia]