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Uno scritto a caso

La distruzione del pianeta
[scritto]
Emma Ortis
03.03.2013

Lettera al nonno scomparso

Commovente messaggio lasciato in una bara.

Era da qualche tempo malato e Dio lo ha chiamato per sé, per condurlo in un posto migliore meritato in anni di sofferenza. Il buon Lazzaro se n'è andato lasciando la sua casa bresciana, in quel di Folzano (frazione di Brescia), dopo anni di lavoro, sacrifici e dedizione alla famiglia. La mia ultima visita, per un ultimo saluto a quel grand'uomo, ha indotto il mio animo in una muta afflizione: scrutavo un ragazzo, minorenne, che non sapeva frenare le lacrime che tentava di trattenere; lasciava che le scorressero sulle guance, in "onore" del nonno scomparso. Verrò, poi, a sapere che il ragazzo ha lasciato, nel taschino della giacca di nonno Lazzaro, una lettera che questi la "conserverà" con immenso piacere; una lettera, poi, fatta "circolare" anche ai familiari e parenti, conoscenti ed amici. Ho chiesto una copia.

"Ciao, nonno; sono il tuo piccolo... grande nipote Davide. Quando ho saputo che ti restavano pochi mesi di vita, avevo paura d'affezionarti troppo; allora, mi sono allontanato da te. Mi sono accorto troppo tardi che sbagliavo; dovevo restarti vicino...

Gli anni trascorsi insieme non li scorderò mai. Finite le scuole, "correvo" a casa a preparare le valigie e partire, con te e nonna, in montagna. Erano stati anni belli. Andavamo a funghi. Le passeggiate con Simone e Matteo. Nonno, ti ricordi che, la sera, bevevamo sempre la camomilla che ci faceva la nonna? Tu aspettavi, in grazia, che le scuole finissero per avermi con te, in montagna, a Livemmo, paese che ti è sempre piaciuto. Lì , la gente che, in ventidue anni, hai conosciuta, è stato per te molto importante; per essa, tu eri e sarai sempre nei loro cuori. Nonostante la tua malattia hai fatto di tutto per combattere il male a te ignoto, ma non ci sei riuscito. Eri a letto, sempre addolorato, ma organizzavi le cene per riunire la famiglia.

La nonna soffre molto la tua improvvisa mancanza; con l'aiuto di tutti e mio riuscirà a superare quest'enorme e massiccio ostacolo, dolore... Perché Dio ha chiamato proprio tu? E' una domanda che solo tu potresti rispondere, e mi piacerebbe conoscere la risposta. Che faranno i nipotini senza di te!

Lo zio Giovanni che si erigeva come "il cattivo", lo ho rivisto; ti assicuro che gli starò vicino perché non sarà bello e facile giungere casa, stanco dal lavoro e sapere che tu, oramai, non ci sei più. La tua mancanza, nonno, la stanno sentendo tutti. Tu, per tutti, sei sempre stato il punto di riferimento; se qualcuno aveva un dubbio o una paura, veniva da te: davi, a colui, la sicurezza che cercava.

La nostra famiglia ha superato molti momenti brutti, ma solo con il tuo coraggio e la determinazione hai risolto tutto. Io ti ricorderò sempre come un nonno che aiutava noi. C'era un lavoro da eseguire: mai dicevi "no"! Mi ricorderò quando facevamo le caldarroste; quando mi leggevi sempre quello che stava scritto sulla tua "matita grande", ossia...: "Chi sa il latino, elogia l'acqua e beve vino". Mi ricorderò delle tue filastrocche; le stesse che raccontavi, poi, a Simone e Matteo, prima del loro riposo notturno.

Nonno, con la tua gentilezza, saggezza, volontà di lavorare, la purezza, l'onestà e la sincerità... hai conquistato il mio (e a tutta la famiglia) cuore. Credevo che tu riuscissi a vedere il mio futuro hotel o ristorante... Avevi altre cose belle da insegnarmi; ora, senza di te, mi sentirò perso. Mi assicuravi che tu vorresti fare lo "spazzino" al mio hotel...

Lassù mi guarderai. Correggimi se dovessi sbagliare. Fammi sapere se sbaglio. Spero, durante la mia crescita, che io non t'abbia mai deluso. D'ora in avanti crescerò come te: una persona buona e disponibile con tutti. Perdonami se, ultimamente, non ti sono stato vicino; ho sbagliato, sto provando e subendo un enorme dolore. Grazie per le belle cose che mi hai dato; grazie per l'insegnamento. Sei sempre nel mio cuore; sei un nonno speciale! Non ti dimenticherò mai. Proteggimi, nonno. Ti voglio bene. Tuo Davide."

A Davide, di Berlingo (località bresciana), un mio incoraggiamento: "Non hai più il tuo amato nonno, ma il legame con lui non è spezzato, ma "continua in Dio che è la vera vita". Sappi anche, in ogni giorno che spunta sentirai la mano del nonno che ti accarezza".

Ottobre 2005


Gianmarco Dosselli pubblicato il 23.06.2008 [Testo]


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