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Uno scritto a caso

RONDINI e NUVOLE
[poesia]
Manola Salvicchi
03.06.2013

La stella di Natale

Quando la realtà  supera la fantasia

'

1962, sera della vigilia di Natale. Nevica, corsia di un ospedale pediatrico di Roma, sono di turno assieme alla caposala.
Improvvisamente si avvicina alle mie gambe un bambino piccolissimo tutto infagottato nel suo pigiamino, mi tira per il camice così lievemente che quasi non me ne accorgo.

- Signore...signore...prego mi guardi - sussurra con la sua vocina sottile.

Mi chino su di lui

- Dimmi tesoro, posso fare qualcosa per te?

- Tu sei un dottore?

- Si

- Puoi dirmi se questa è la notte di Natale?

Ha occhi immensi, scuri come la notte, ed io mi perdo in quello sguardo.

- Si...è la notte di Natale - rispondo

Per un istante ho l'impressione che la mia risposta lo abbia colto impreparato, ma poi mi offre la sua mano e mi trascina fin nel corridoio indicandomi con il ditino una finestra.

- Vedi quella finestra? - dice abbassando la voce - è chiusa...tu sai aprirla?

- Amore, fuori c'è neve...fa molto freddo...Perché vuoi che apra quella finestra?

- Perchéxe2x80x9a debbo vedere la mia mamma

- Non c'è bisogno di aprire la finestra, tra poco la tua mamma sarà qui con te

- No...- risponde lui scuotendo il capo - la mia mamma non può venire...Il babbo ha detto che è lassù, sulla stella che si accende la notte di Natale...però se tu non mi aiuti non potrò vederla

E' un colpo al cuore, non so cosa rispondere. La caposala fa un cenno affermativo con il capo.

- Vieni, - mormoro prendendolo tra le braccia - ora si va alla finestra e vediamo se si può aprire

E' una notte orribile, vento grandine neve e noi tre li, a guardare nel buio.

- Dottore non ci sono le stelle - sussurra lui con la sua vocina delusa

- Oh si, ci sono, ci sono...ma bisogna fare molta attenzione, perché in questa notte le stelle si possono vedere soltanto con gli occhi del cuore

- E come si fa? - domanda lui guardandomi preoccupato

- Non é difficile, si chiudono gli occhi forte forte e si deve avere pazienza

Lui mi sorride, annuisce, poi serra forte gli occhi e...improvvisamente nel cielo appare una piccola luminosissima stella.

- Dottore...eccola, la vedi anche tu?

- Si amore, la vedo

- Il babbo aveva ragione...la mia mamma è lassù...Come posso fare per avere le ali...io voglio andare da lei.

Di colpo mi sento mortalmente stanco, ho un nodo in gola e una gran voglia di stringerlo a me, ma quell'innaturale luce nel cielo sta assorbendo tutta la mia attenzione.

- Non hai bisogno di avere le ali...ora la tua mamma verrà a trovarti... - rispondo sapendo di illudere quella piccola anima, ma improvvisamente accade una cosa inimmaginabile; la stellina sembra staccarsi dal cielo e inizia a scendere verso di noi.

- Vedi dottore, sta venendo da me...Per favore...puoi aprire la finestra? - chiede ancora il piccino

Senza sapere cosa sto facendo apro quella finestra.

Il vento, la grandine, la neve, tutto è cessato e nel silenzio quella intensa luce illumina la notte.

La stellina si accosta alla finestra rimanendo sospesa sul davanzale bianco di neve...è formata da molti raggi luminosi che s'intrecciano, e in quella luce il piccolo vede la sua mamma

- Mamma...sussurra il piccino - sei venuta...ora puoi restare con me?

Istintivamente il piccolo afferra la stellina e se la porta sul cuore stringendola forte forte.

In quell'istante la stella assume il colore rosso del sangue e i suoi raggi si trasformarono in petali rossi...

- Grazie...- sussurra quell'indistinta figura di donna - Grazie! - ripete prima di spegnersi lentamente tra le mani del piccino.

Consegno il corpicino ormai immobile alla caposala che, pietrificata, ha assistito a tutta la scena.

- Dovevo immaginare che sarebbe potuto accadere - dice stringendo a se il piccino - erano giorni che la sera ci chiedeva se fosse la notte di Natale.

Nacque e morì così la mia stella di Natale.

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Legend pubblicato il 27.10.2006 [Testo]


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