Registrati | Accedi

Ebook e altro

Ricerca

Autore:

Titolo:

Editore:

Genere:

Testo:


Biografie e storie vere

Titolo: Ma tu chi sei?
Sottotitolo:
Autore: Bette Ann Moskowitz
Editore: Exòrma

[Genere: Biografie e storie vere]
Italiano

Trovi online Libro:
  1. IBS
  2. Libreriauniversitaria
  3. Tabook

Alzheimer, la sindrome del tramonto Storia di una madre e di una figlia, o meglio, di due figlie. Una delle due sorelle, Bette Ann Moskowitz, l’autrice, decide di narrare l’esperienza dell’invecchiamento e della malattia della madre. Da quest’esperienza nasce un testo toccante ed anche illuminante per chi vive accanto ad una persona cara affetta dal morbo di Alzheimer. La mamma in questione, nonostante sia già avanti con gli anni, decide di stabilire la sua residenza a Miami, senza consultare le figlie che risiedono a New York e senza alcuna preoccupazione di trovarsi sola in così tarda età. E lì si crea una nuova magnifica vita: “Quando mio padre è morto, a settantacinque anni, la mamma quasi subito si è trasferita a Miami Beach, in un piccolo monolocale affacciato sull’oceano […] Nel suo palazzo viveva una vera e propria comunità di anziani, per lo più in pensione. Avevano a disposizione una biblioteca, degli spazi ricreativi, un solarium. I residenti giocavano a carte, frequentavano corsi e organizzavano feste […] mia madre era una regina, rispettata e perfino adorata” (pag.9-10). Tuttavia, con il passare degli anni, aumentano i segni del declino mentale e fisico che, all’inizio, si rivelano piccoli e sporadici, di lenta progressione e a volte parevano addirittura scomparire: “immaginavo la senescenza come un riflusso uniforme della marea, della corrente del sapere e della mente, come uno scivolare indietro al mare. Ho imparato nei mesi e negli anni che invece assomiglia di più a un acido che cade su uno strofinaccio: compaiono dei grossi buchi in ordine sparso e cionostante persistono dei punti inspiegabilmente resistenti, dove la trama del tessuto tiene. E’ possibile osservare solo le parti intatte, e non i buchi” (pag.11). Così si passa dai vari foglietti sparsi in giro nell’appartamento come promemoria a slogature di caviglie – forse inciampi in qualche tappeto – e alla perdita progressiva della memoria fino alla decisione di ricovero e poi alla permanenza in una casa di riposo.

Commenti dei lettori
Per lasciare un commento Registrati | Accedi