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Ciao Luis Sepulveda

Ero in prima media quando mi misero in mano il libro "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare". Io ne volevo un altro, non ricordo quale fosse ma ne volevo un altro. Andò a quello che secondo me era il cocco della prof e presi male l'apologia di accompagnamento al prestito scolastico che mi fu fatto come se fossi io la prescelta per godere del libro migliore. Mi sentivo presa in giro, un modo neanche tanto intelligente per blandirmi e mascherare la preferenza malcelata verso il mio compagno. Non sono mai stata molto brava a mascherare il mio disappunto, figuriamoci ad undici anni!

Lei continuava a decantare il racconto ed io, probabilmente, continuavo ad assumere un'espressione fra il deluso e sconfortato. L'idea di dover leggere un libro che proprio non mi interessava e del quale avrei dovuto fare anche un piccolo riassunto mi indisponeva. La prof fra l'offeso e il perplesso non tornò sulle sue posizioni e non mi diede l'occasione di cambiarlo come aveva fatto con altri compagni.

Iniziai a leggere quella "meraviglia" chiamandola in quel modo con ironia, a me sembrava una punizione, un libro per bambini mentre io mi sentivo già una ragazza. Poi piano piano incominciai ad intuire che c'era qualcosa di più di un racconto falsamente per ragazzi, c'era un messaggio di speranza e solidarietà che incoraggiava ad andare oltre i pregiudizi, quelli che avevo avuto io all'inizio della mia lettura. Con le mie rigidezze di preadolescenza trovavo assurde certe soluzioni ma allo stesso tempo ne rimanevo affascinata.

Non ricordo come poi andò il mio riassunto, non sono sicura di aver voluto dare la soddisfazione alla mia prof riconoscendo la bontà del suo suggerimento ma amai quel libro perché aveva vinto la mia ostinata presa di posizione e fu la prima volta che mi si insegnava a guardare il mondo da punti di vista diversi da quelli convenzionali, o meglio dai miei. Ciao Luis Sepulveda, quella bambina ti ringrazia e saluta perché ha imparato a volare oltre la sua ostinazione.


Amanda Decori pubblicato il 16.04.2020 [ Riflessioni ]


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