Chi vuole più,chi vuole più
L'albero della cuccagna?
Chi non sale lassù
Non ci guadagna !
E chi lo vuole ?
Abbasso l'albero
Che chiede fatica
Per dare un premio
A chi lo merita
E lascia a bocca asciutta
Chi nel salire in cima
Non ce la mette tutta !
Abbasso ! Abbasso !
Non è più un gioco !
Abbasso ! Abbasso !
Buttiamolo al fuoco !
Viva l'albero di Natale,
L'albero sterile,
L'albero ipocrita,
Che vuole sembrare benefico:
Non fruttifica,
Ma si carica di doni
Per furbi e poltroni,
Cui per prendere non si sale;
Viva l'albero di Natale !
Evviva,evviva
L'albero che non gradiva
I freddi del Nord !
Viva l'albero fatto a punta
Che in casa ci spunta,
Che qui è venuto come per caso
Per mettersi comodo
Dentro un gran vaso
E prenderci tutti
Per ...la punta del naso!
Viva l'albero di Natale,
Che sembra l'albero
Di Carnevale !
Viva l'albero vestito a festa,
Tutto agghindato
Di fili e palline
E illuminato
Dai piedi alla testa
Con decine e decine
Di lampadine !
Viva l'albero di Natale,
Che così conciato
Sembra l'albero di Carnevale !
Abbasso l'albero
Della cuccagna,
Che solo a chi merita
Concede i suoi doni !
Viva l'albero di Natale,
Che tra chi vale
E chi non vale
Non fa distinzioni !
Viva l'albero di Natale !
Viva l'albero di Natale
Che furbo e burlesco
Dalle nostre case
Ha cacciato il presepe
Di Santo Francesco;
Che più non onora
Il tempo del povero
Ma quello del ricco
E ostenta al micco
Il falso avere
Ciarlatanesco.
Viva l'albero di Natale,
Che nella sua cima
Mette il puntale,
Come il vescovo mette il piviale
E senza turibolo
I nostri valori
Disperde in fumo,
Eleva all'altare
Dell'ideale
Il solo consumo.
Viva l'albero di Natale,
Chierico e vescovo
Del nuovo credo
Industriale e commerciale !
( Natale 1978)
Luigi Filippetta
pubblicato il 22.12.2007 [Poesia]