L'artista si perde nei dettagli...
vuole che tutto sia perfetto
prima di concedersi,
e donare agli altri la sua anima.
L'artista è scaramantico,
compie riti da ricovero
in attesa di violare il palcoscenico.
Si dispera,
distratto dal significato universale...
non gli basta,
ricama i suoi puntini,
in cambio di tiepidi sorrisi.
Conosce la sua verità
e ne va fiero,
anche se è scomodo a sé stesso,
per definizione.
L'artista sta sul filo...
i suoi paletti sono stretti,
non hanno vie di fuga.
Non teme gli altri,
ma si strugge nella consapevolezza
della sua benedizione incompresa.
L'artista ha occhi grandi come il cielo,
indossa abiti
da fare invidia all'alta moda,
perché sono la sua pelle.
Vive l'attimo scusandosi,
in silenzio sa che il suo rumore
non verrà mai cancellato
dal rumore della specie cui appartiene...
e a loro si rivolge,
leggero e mai invadente,
provando ad insinuare il dubbio
che è bello per un giorno
toccare le sostanze
ricoperte dal suo guscio fragile.
'
Tiziano Torchetti
pubblicato il 05.11.2007 [Poesia]