Scevro innanzi alla tua beltade
m'inchino ai tuoi lunari sorrisi
sussurri dei silenzi improvvisi
pane paco di un cuore nomade
l'affilato tuo tempo mi pervade
con l'odore di pelle e fiordalisi
e la poesia che sull'albero incisi
cade ai tuoi piedi come la fede
sei cosi bella da offrire magoni
come il vento che soffia a fatica
come deserto appeso ai balconi
e unicamente la tua voce amica
fa fremere le mie certe ragioni
e viva riempie l'aria di musica
Gracoleo
pubblicato il 23.12.2014 [Testo]