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Uno scritto a caso

CHI VITTIMA E CHI CARNEFICE
[scritto] dicembre 2004
Gabriella Soliani
21.12.2008

IL FASCINO DEL MISTERO

DESIRE'E (terza parte)

“Me lo hai detto tu ieri.”
“Davvero? Sai che non me ne ricordo. – la piccola fece seguire una scrollatina di spalle; la donna  continuò – Vieni di sopra? Ti offro una bella fetta di torta.”
“A due colori?” la sorprese ancora la piccola.
“Con cacao?... Certo. Come fai a saperlo?”
“Mi hai detto tu che ti piace la torta a due colori. Non ricordi?”
“Forse.”
Entrarono nel portone e raggiunsero l’appartamento di Luisella; qui mangiarono la torta, bevvero cioccolata calda, risero, scherzarono e raccontarono fiabe, poi la piccola disse di dover andare via, ma promise di tornare ancora.
Il giorno successivo tornò e il giorno dopo anche e così per tre settimane  e più. Insieme andarono a cinema, a mangiare la pizza e il gelato, poi un giorno Desirèè espresse il desiderio di andare al Luna-Park.
Il Luna-Park le accolse, il giorno dopo, nell’assolato pomeriggio domenicale, pieno di musica ed allegria. C’erano tanti giochi, tanti premi da vincere, tante emozioni da provare e poi, la foto. Ad ogni freccia di plastica lanciata che toccava l’obiettivo, scattava una foto pronta in pochi secondi.
Fu una fotografia bellissima: i loro volti vicini, gioiosi e sorridenti.
“Guarda come ci somigliamo, noi due.” osservò Luisella.
“E’ proprio vero!”
La somiglianza era notevole.

Le passeggiate al Valentino, le scorpacciate di torta al cacao, i giganteschi coni di gelato alla crema e cioccolato, i regalini, poi, un giorno, Luisella preparò una sorpresa per la piccola amica e la invitò a casa.
Desirèe arrivò con la solita margherita.
“Vieni avanti, tesoro. Ho una sorpresa per te.”
“Ne ho anch’io una per te.” disse la piccola.
“Davvero? Di che cosa si tratta?”
“Prima la tua.”
“Ecco la mia sorpresa.” disse la giovane tendendo una bambola; la piccola ebbe un’esclamazione  di sorpresa:
“Oh… ma questa è la mia bambola. E’ Desirèe, la mia bambola. Ha perfino lo stesso vestito.”
“Davvero? – stupì Luisella – Questo vestito è il completino che indossavo il giorno del mio battesimo e questa bambola mi è stata regalata dalla mia mamma  il primo giorno di scuola. Lei stessa l’ha cucito… Hai detto che la tua bambola si chiama Desirèe?”
“Come me.” assentì la piccola.
“Anche questa bambola si chiama Desirèe ed adesso ne avrai due… due gemelle. Non sei contenta?”
“Felicissima!” sorrise la piccola.
“E la tua sorpresa?” domandò la giovane.
“Più tardi. – rispose con accento di mistero la bambina – Prima andiamo al parco del Valentino.”
“Certo. Prendi la bambola con te.”
 


Maria Pace pubblicato il 01.06.2012 [Testo]


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