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Uno scritto a caso

"C'erano i cantastorie..."
[scritto] C'erano i cantastorie, ossia quei i professionisti del canto popolare oramai scomparsi.
Gianmarco Dosselli
25.08.2008

la cochonaille

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Una giornata come un'altra, il solito giro: brocantes, brocantes ed antiquaires, una tappa per un kebab e poi di nuovo brocantes ed antiquaires, la sera finalmente le Vieux Lyon, i vicoli stretti, illuminati di giallo, gente che passa frettolosa alla ricerca del compagno o della compagna, gli amici aspettano in locale sul quai, un pastis e via.

La cochonaille, era un pò di tempo che mancava dai miei itinerari: un locale con ambientazione art noveau, un tavolino piccolo, 80 per 80, tra una rampa di scale e l'altra, alle nostre spalle una vetrata illuminata, davanti a me una pentolaccia di terracotta con il suo contenuto: le parti meno nobili del maiale, tra patate, carote e foglie di verza bollite emerge il lobo di un orecchio.

Dalle scale sale una serveuse, la sua gonna di chiffon rosso, corta, il profumo intenso, sicuramente"poison", il sorriso da femmina, vera, gambe tornite, caschetto di capelli bruni, ricordi degli anni '50, cinegiornali visti, canzoni sentite, voci di caves: Piaf e Becaud, ancora un brivido, ancora il vecchio leone che ruggisce.

Quattro passi: place St. Paul, rue Saint Jean, il ponte Bonaparte ed ecco la facciata del Theatre Les Celestines, qualche gradino, la passeggiata sul bordo della Saone, le mani che si cercano, un bacio, profondo, il caldo che avviluppa le membra, il profumo del tabacco si mischia all'odore del fiume.

Là sopra un bouquiniste, domattina, aprirà la sua bottega: un cofano di metallo sul parapetto del marciapiede, quattro cavalletti e due tavole di legno, le scatole che rivelano antiche stampe, vecchi libri, lettere di amori passati e forse dimenticati.

Un vecchio battello per turisti scorre lento sulle acque, le labbra adesso hanno il colore dello chiffon, la nebbia che sale lenta dall'acqua nasconde i corpi che si cercano, passa un uomo ed il suo cane sporca contro il muro, la sua ombra si perde salendo le scale.

La sensazione della stoffa umida tra le mani, la frenesia del suo corpo, gli occhi che si illuminano di luna, il suono acuto di una sirena, ancora il fumo di una sigaretta, il fruscio del rosso chiffon vicino al mio orecchio e la notte ncora tutta da vivere.

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maurizio caregnato pubblicato il 03.02.2009 [Testo]


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