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Uno scritto a caso

Alla madre celeste
[poesia]
Eleonora Alaimo
03.12.2007

this love...

la cambio la vita che mi ha delusa molto più di te.

 

Sapevo che prima o poi avrei ricevuto un regalo, un regalo non materiale ma sentimentale, un regalo che finalmente avrebbe fatto di me una donna, una donna forte, più sicura di se, più capace, più felice, più appagata, in poche parole perfetta. Quel giorno tanto atteso e tanto sperato bussò alla porta del mio cuore mentre la musica, il delirio e la danza si erano incarnati in me. Ma la perfezione non esiste soprattutto nell’amore. Quel giorno finì e insieme a lui anche tutta la mia felicità. Credevo che quello che avevo provato, quel bacio, quello stupore,quel sapore e quell’uomo fossero veri e sinceri ma…

Da quel giorno in poi tutto cambiò.

Cercavo di distrarmi, di studiare, di ridere, di scherzare, cercavo di fare qualsiasi cosa che mi aiutasse ad allontanare la mia mente da quella tristezze, ma tutto mi portava a quel giorno, a quel momento e a quella gioia.

Credevo che prima o poi mi sarebbe passato questo dolore che mi porto in petto da quel giorno. Dolore che non mi faceva dormire, riposare, che m’induceva a non provare alcun tipo di emozione, che mi uccideva. Sono morta, mi ripetevo; sono morta dentro, continuavo. Dovevo, volevo porre fine a qualcosa che in realtà non era mai iniziato. Avevo davvero bisogno di aiuto, ma chi poteva aiutarmi? Le amiche? Certo loro non si sono allontanate da me neanche per un momento, hanno sempre cercato di farmi distrarre o perlomeno di farmi uscire un sorriso, ma l’amore non è una semplice ferita, è una cicatrice che ti rimane per sempre volente o non volente .

Il pianto diventava sempre più la mia ombra, era diventato più forte di me, cercavo di sconfiggerlo, dovevo farlo, altrimenti, mi ripetevo, non rimarrà che una forma di me.

Le mie amiche così con il tempo diventarono le lacrime, la tristezza, i singhiozzi, i brividi, le coperte, il cuscino, stavo perdendo me stessa e non potevo permetterlo; sono una donna, ho uno dei più bei doni: la vita, ho amici e familiari che mi amano, non mi mancava niente e allora perche dovevo mandare tutto così all’aria?

Decisi che niente e nessuno avrebbe fatto di me la sua amante per una notte, niente e nessuno mi avrebbe ferita così.

Presi le miei amiche e le abbandonai e le lascia morire dentro me. Mi volevo servire di loro per essere una donna migliore, una donna più forte, una donna che ama tutto e sa accontentarsi, una donna che vive e sa vivere.

Queste erano le miei intenzioni, un conto è pensare un conto è agire.  

 


Rosita Martinelli pubblicato il 18.02.2012 [Testo]


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