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Alla base

Questa rubrica nasce da una esigenza personale, quella di riuscire a stare bene con se stessi. Non so da che cosa dipenda, non sono medico né psicologo, ma quando vieni al mondo senza un sano amor proprio tutto diventa più complicato e difficile.  Ogni successo ti è caduto dal cielo ed ogni insuccesso te lo sei meritato. Il primo vero ostacolo alla serenità sei proprio tu. La vita è fatta di montagne russe per tutti, la vera differenza è lo spirito con cui si affrontano i sali e scendi. Se tu naturalmente sei portato a guardare più le difficoltà che le soddisfazioni affronterai ogni passo pensando a quanto sia difficile ottenere ogni cosa e avrai meno capacità di goderti le belle situazioni che la vita ti offre. Per non parlare dei sensi di colpa per non riuscire a vedere il rosa che ti circonda, quel senso di ingratitudine che ti spinge a tenerti tutto dentro per paura di essere giudicato indegno di ogni lamentela. In certi momenti non serve neanche guardare al famoso “chi-sta-peggio-di-te”, in grado solo di acuire i sensi colpa per non provare empatia. 

In giro è pieno di teorie e motivatori, i moderni life coach, tutte cose che a prescindere dalla loro bontà e professionalità alla lunga possono poco contro il guerriero ipercritico che ci corrode all'interno. Per non parlare del cosiddetto “pensiero positivo” a tutti i costi, teoria che sta subendo fortunatamente una revisione critica, così devastante per chi si obbliga ad atteggiamenti del tutto estranei alla propria indole. Il fatto è che chi ha il proprio nemico in sé spesso si comporta come un naufrago che si guarda intorno cercando disperatamente un oggetto in grado di sostenerlo e portarlo al sicuro. Una corda qualunque lanciata per tirarlo fuori dall'acqua senza avere la lucidità di valutare chi sta dalla parte opposta delle fune e le sue reali intenzioni o efficacia nell'offrire aiuto. 

Negli anni ho accumulato teorie, libri, metodologie di ogni genere aumentando il reddito di chi le generava o proponeva ma anche in qualche modo portandomi ad una nuova consapevolezza da cui ripartire. Non credo che esista una ricetta buona per tutti ma degli impulsi ed indicazioni che servono a ciascuno di noi per orientarsi di volta in volta abbandonando in primo luogo i sensi di colpa. Non possiamo evitarci di cadere, di essere ipercritici con noi stessi, a volte rassegnati o esaltati, ma possiamo iniziare a muoverci nel modo migliore che possiamo per evitare di farci guerra ad oltranza. Quale sia questo modo non lo so, altrimenti sarei uno dei tanti life coach che imperversano, ciascuno deve sperimentarlo ma alla base di tutto però ci deve essere una cosa: “accettare di stare male”.


Fabiana pubblicato il 14.02.2018 [ Consapevolezza ]


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