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Il presente

Antidoto all'ansia

E va bene la nostra consapevolezza sta aumentando, spesso ci sentiamo più sicuri e fiduciosi, stiamo seguendo ogni tipo di informazione e magari stiamo anche frequentando un corso di meditazione o mindfulness. E allora perché ci alziamo con ansia e angoscia anche il giorno dopo che abbiamo avuto una bella notizia? Cosa dobbiamo fare per tenere a bada quel mostro negativo dentro di noi? Perché il primo pensiero è quello di trovare nella rubrica telefonica qualche disgraziato che abbia voglia di sopportare le nostre lamentele. Vorremmo strapparci i pensieri inutili e parassiti ma in realtà sentiamo già la stretta dell'ansia e dell'angoscia. Tanta fatica per arrivare alla consapevolezza e poi come un nulla ci ritroviamo da capo. Ma cosa c'è che non va?

Una prima risposta è che è evidente che la consapevolezza è ancora molto lontana, altrimenti basterebbe poco per scuotere via quell'umore opprimente comparso dal nulla e senza una apparente ragione. Invece la nostra reazione è scomposta ed immaginiamo le solite soluzioni che non ci aiutano affatto, anzi ci fanno sentire nuovamente inadeguati e senza riferimenti.  Il fatto è che la nostra struttura si è formata così in tanti anni e quel tipo di reazione è quella imparata e ben radicati in noi, difficile da debellare  in quattro e quattr'otto.

E quindi cosa fare?

La soluzione è prendere un lungo respiro e poi farne seguire un altro obbligandosi a sentire solo il respiro, magari scomposto ed agitato, ma assolutamente obbligarsi finché non diminuisce almeno un po' l'attacco. Le teoria che non occorra sforzarsi non portano a nulla, quando si inizia a cadere il colpo di reni è quello che ci salva o limita i danni. Quello è il momento del coraggio, è lì che dobbiamo dire a noi stessi possiamo farcela e quello il momento in cui dobbiamo supportarci.  A meno che malauguratamente non siamo attaccati ad una macchina solo noi abbiamo il poter sul nostro respiro.

Ci imponiamo di respirare e concentrarci sul respiro finché non ci sembra di essere meno impanicati e con la mano tesa verso il cellulare. Poi iniziamo a concentrarci sulla seconda parte del trattamento: il presente. Spesso panico ed ansia immotivata sono dovute all'affollamento di pensieri, la difficoltà di far fronte a ciascuno di essi ci fa sentire inadeguati e senza speranza. Ed in effetti è così! Impossibile per chiunque fare davvero tante cose contemporaneamente, il livello di stress diventa subito elevato, così come il rischio di farle male. 

La soluzione è concentrarci su una cosa alla volta, mentre mi lavo la faccia penso solo a lavarla bene, sono pochi secondi, non mi cambiano di certo il corso della giornata. E così via, mi concentro solo su quello che sto facendo. È vero, non riuscirò a fare tutto quello che mi si era accumulato in testa, ma quello sarebbe successo in ogni caso e non è certo colpa del fare una cosa alla volta. Preoccuparsi eccessivamente delle cose da fare non aiuta di certo a farle meglio ed occorre metter in conto che alcune cose non saranno comunque fatte. Quindi ne avremmo le conseguenze delle cose non svolte? Certo! Ma quelle le avremmo avute comunque soltanto non proveremo stress, ansia ed angoscia. Non vi sembra abbastanza come motivazione?

Forza dedichiamo ogni secondo a quello che facciamo al momento, obblighiamoci a seguire questa disciplina ed a breve la nostra mente sarà allenata. Questa è una forma di meditazione alla portata di tutti e molto, molto utile. 


Fabiana pubblicato il 05.07.2019 [ Tecniche ]


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