Senza fretta, piego il capo
e mentre si alza la tempesta
un raggio di sole
riesce ad attraversare la finestra
inondando di luce la stanza
dove ogni cosa è inerme
fuori dal mondo
dove ogni cosa è inerme
fuori dal mondo.
E sento levarsi la voglia di piangere
mentre sempre più cattivo
l’odore di muffa attacca i sensi
e si impadronisce dei pensieri
allontanando il sorgere del sole.
Niente ruota più intorno
la realtà continua a scorrere
sfuggente, astratta e come un parassita
aspetta il notturno sbocciare
per intrecciarsi, con il buio dell’anima mia.
Dietro… i ricordi.
Davanti… nessuna speranza.
Ora… l’attesa che più mi spaventa
che come un fiore appassisce
lontano dal tuo cuore.
Gracoleo
pubblicato il 21.12.2014 [Poesia]