dedicate alla donna che avrei voluto sempre
STORIA DI UN AMORE PASSATO
E mentre passeggiavo, ti stringevo forte
più tenera più fragile forte a me
perché ancora non lo sai
come è brutto sapere che sto andando via.
Ho il magone qui.
Ti accarezzo i capelli con le mie dita
per risalire lungo la nuca.
Ho un fremito.
Ti stringo più forte.
Non voglio andare ma le nostre dimensioni
vanno separandosi nel tempo e nello spazio;
non voglio ma l'ineluttabile che va inesorabile mi trascina indietro con sé.
Ormai dietro le tue spalle guardo i tuoi capelli, il cuore pieno d'amore e
percepisco che hai una gran voglia d'amare.
Ma già non riesco a toccarti,
la mia materialità sta diventando evanescente.
Mentre vai lentamente indietro
allungo le mani e non riesco a prenderti
e resto sempre più indietro
e noi che eravamo uno solo,
una sola,
ci stiamo separando.
E allora allungo le braccia,
ma tu
col tuo seno delicato,
sei girata di spalle
vai diritta per la tua strada senza girarti indietro,
quella donna così lontana, così vicina,
quella donna che avrei voluto sempre.
PIRAMIDE DI IDEE IN UN SOLE DI MARZO
Quei fitti raggi di sole che
rendono rovente tutto ciò che colpiscono,
quel cielo sgombro da nuvole,
quegli uccelli in girotondo come tanti bambini
disegnano cerchi concentrici col loro planare.
Quei fitti raggi di sole che
riflettono sul muro
giochi di luce ed ombre,
sulle splendide rose rosse di un giardino
intrecciandosi nei rami degli aranci in fiore.
Quei fitti raggi di sole che
trafiggono
quel mare blu,
dal fondo roccioso,
dove le spumose onde bianche
producono sibili strani simili a quelli di persone in festa,
quel mare,
specchio privato della luna,
lì
s'intreccia un lume di pensieri e riflessioni
che sovrapponendosi tra loro costruiscono una piramide di idee.
samanta84
pubblicato il 03.04.2006 [Poesia]