Stringo forte i pugni,
gocce di sudore
mi bagnano le tempie,
un incontro atipico e normale...
la natura che vivo come incerta
si rifugia nell'attesa
riposta in un cassetto.
Io che d'istinto mi alimento,
fuggo e mi spavento,
nutrendo il giudizio di me stesso,
suggerendomi un consiglio
contrario a questo turgido palato.
Getto in aria una moneta,
ma non basta...
se esce l'altra faccia,
son daccapo e la rilancio.
Che disastro sono...
penso troppo
e alla fine mi comprendo.
Domani mi alzerò dal letto
ed uscirò di casa,
stringendo in questa mano umida
il mio quesito di velluto.
Tiziano Torchetti
pubblicato il 08.11.2007 [Poesia]