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Uno scritto a caso

Recensione: La tentazione di essere felici
[recensione]
Edith
08.06.2020

Il respiro dell'universo

Cosa fosse e che natura avesse, prima di essere la potenza del divenire che era, nessuno lo sapeva, e anche se qualcuno l'avesse in seguito saputo, non avrebbe potuto rivelarlo senza corrompere l'essenza di quel sapere. Somigliava a un respiro cosmico, una distesa vergine che si fecondava da sé. Non era buio e neppure luce, ma emanava la potenza che trema impercettibilmente prima di avvolgersi su se stessa, oscura senza essere il male, pronta a sacrificarsi in una vibrazione luminosa che non era il bene. Una specie di embrione della possibilità totale che non aveva bisogni, ed era in divenire solo perché poteva esserlo, e ancora non c'era un perché che fosse fuori da sé. Come risvegliatasi da un sonno senza tempo la potenza si fece istantaneamente atto divenendo buia e uniforme, poi una vibrazione l'illuminò di raggi che da un centro unico si diffusero, nella generosità di chi dona i propri sogni per guardarli sporcare dai desideri che carezze voluttuose esprimevano, costrette al divenire. Il mantice cosmico prese a pulsare, immagine capovolta di un Mistero che rifletteva se stesso senza ancora essere, senza svuotarsi e senza riempirsi. Una immane bolla che riempiva il tutto assunse la propria forma perfetta, e aveva confini che non potevano essere guardati dal proprio interno. Il soffio del bimbo la spinse fuori dal cerchio, e la sua superficie si colorò del sorriso di meraviglia del fanciullo, il quale protese la mano verso quell'arcobaleno di colori rotanti che esplosero senza rumore, rientrando nel seme di una potenzialità del divenire. Un'altra microcosmica immagine dell'universo aveva terminato il proprio, ciclico, cammino.


Massimo Vaj pubblicato il 07.03.2011 [Testo]


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