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Gli imperdibili e comiche finali

Cappella Palatina, Cattedrale, Zisa e follie del navigatore

L'apertura del Palazzo Reale o dei Normanni per la visita alla imperdibile Cappella Palatina è fissata alle 8.15 del mattino. La giornata sarà lunga fino ad arrivare a Trapani passando per Mondello, quindi è meglio se mi alzo presto e mi catapulto per essere fra i primi. Lella dorme alla grossa e ha deciso che questa volta non rivedrà quella che poi si dimostrerà per molti giorni all'apice delle cose che più mi piaceranno della Sicilia. Esco, faccio colazione e mi avvio di buzzo buono per la splendida e deserta via Maqueda. Faccio il solito giro lungo passando per la Cattedrale e quindici minuti prima delle otto sono già in fila davanti al chiosco per i biglietti.  Sono da sola e fa già molto caldo. Arriva una impiegata che non mi degna, forse ha paura delle solite scontate domande dei turisti del tipo "a che ora apre?" mentre orari e modalità campeggiano nel prisma informativo proprio lì davanti. In effetti speravo in una apertura anticipata, magari vedendomi lì tutta sola! Qualche minuto dopo le otto arriva anche il vigilante, dopotutto si tratta della sede governativa della regione, meglio evitare ogni possibile disordine. Mi avvisa dell'orario di apertura, io rispondo che lo so e finisco con il raccontargli gli affari nostri in merito ai progetti turistici della giornata, almeno così mi sembra che i minuti rimanenti di attesa passino più in fretta. Finalmente faccio i biglietti e mi fiondo all'ingresso.

Il cortile interno è favoloso. Vengo subito avvisata che la Cappella Palatina è chiusa per una funzione privata fino alle 9.00. Ok! Tanto prima c'è una mostra estemporanea da visitare e poi gli appartamenti reali con la meravigliosa stanza di Ruggero II, un assaggio dei mosaici dorati che mi travolgeranno lo sguardo nella cappella. Loggia ingresso appartamenti realiPer accedere agli appartamenti reali passo da una loggia chiusa con una vetrata in cui campeggia una curiosa installazione di teste colorate stile negozio per parrucche.  Opera non gradita ed incompresa da un impiegato che risponde in modo elusivo alla mia domanda sull'artista e motivazione della scelta prendendone simpaticamente le distanze. In effetti la questione resterà inevasa travolta dal suo dissenso.

Conscia che mi aspetta una lunga giornata visito velocemente tutte le sale, ma nella stanza di Ruggero II mi prendo tutto il tempo che voglio, sono ancora da sola. Poi mi presento con cinque minuti in anticipo alla Cappella Palatina che verrà aperta, come promesso, alle 9.00. Dalla parte dell'ingresso escono scompostamente i componenti del gruppo partecipante alla funzione religiosa (è pur sempre una cappella consacrata al culto ed attivamente utilizzata) gettando nello scompiglio la severa addetta al controllo biglietti. Nel tentativo di venire a capo dell'improvviso viavai vengo presa gentilmente per un braccio, separata dalla folla ed infilata nell'ingresso mentre lei ed altri due addetti, comparsi dal nulla, smistano e separano gli antistanti distinguendoli fra il gruppo uscente ed i visitatori. Cappella PalatinaCosì per un po' resto da sola nella Cappella totalmente illuminata in un tripudio di oro e luce. Vengo colta da una esaltazione totale e ringrazio Lella per aver insistito che non perdessi quella visita. Resterei là a vita e mi siedo nelle sedie della piccola navata centrale, voglio prendermela con calma. Ma altre persone incominciano ad entra ed il custode dopo un po' mette in chiaro che le aree di visita sono solo quelle di transito, chiude la zona delle sedie, ci eravamo accomodati tutti, ma per compensarci lascia ancora qualche minuto l'accesso all'altare con tutte le luci accese. Poi piano piano spegne e chiude le parti non normalmente disponibili  alla visita turistica. Ci dice che le foto vengono meglio a luci moderate, ha ragione, ma vedere i mosaici risplendere in quel modo riempie occhi e mente di fantastici ricordi. 

Lasciato a malincuore il Palazzo dei Normanni decido di fare un salto alla Cattedrale prima di tornare al B&B e rimetterci in marcia. Forse sono in ritardo ma visto che ieri c'era la funzione religiosa il tempo di due foto posso pur trovarlo! E due foto faccio alla argentea cappella di Santa Rosalia prima che mi parta il "trip" per la meridiana che taglia trasversalmente il pavimento della navata centrale vicino alla zona dell'altare maggiore. Una coppia si appassiona come me e ci mettiamo insieme a trovare le corrispondenze delle spiegazioni del cartellone nella struttura, becchiamo anche il foro nel tetto da cui entrano i raggi del sole che segnano sulla meridiana il variare dei mesi e dei segni zodiacali. Poi mi accorgo della lapide con una scritta in latino che include il palmus campione a cui riferirsi nelle misurazioni per le distanze. Ciò che succede per il metro campione conservato a Sèvres presso Parigi. Affascinante! Sono riportate anche le coordinate geografiche ed io noto che siamo al trentottesimo parallelo, lo stesso che separa le due Coree. Sono fissata con meridiani e paralleli terrestri, la foto non può mancare.
Cappella Santa Rosalia La testa della Meridiana Lapide in marmo con Palmus

 


Recupero amica, bagagli e macchina. Partiamo e per la prima volta notiamo una spia che poi ci farà compagnia per tutto il viaggio.  Ci fermiamo vicino alla Zisa, sarà l'ultimo monumento che visiterò a Palermo, consultiamo il libretto delle istruzioni della nuovissima auto per decifrare il segnale nel cruscotto il cui significato è "gomma sgonfia probabilmente bucata". Controlliamo ad occhio le ruote. Boh? Sono tutte e quattro nuovissime! Cerchiamo di attribuire meno turgore all'anteriore sinistra ma con molta, molta fatica. 

Io entro alla Zisa, Lella decide di fare un giro di telefonate per capire che fare nel lunedì dopo ferragosto con una macchina nuova fiammante dotata di garanzia. Del resto lei conosce già il magnifico Palazzo della Zisa. Ricostruito nella parti mancanti per essere utilizzato in sicurezza, presenta in originale la magnifica fontana interna collegata con la vasca esterna che sarebbe decisamente più suggestiva se ci fosse l'acqua. Una custode dice che è stata svuotata per evitare, pare, il proliferare delle zanzare. Ma Lella mi dirà poi che lei l'acqua lì non l'ha mai vista. Di certo dalle foto si capisce che avrebbe avuto ben altro impatto visivo. All'interno ci sono anche degli infissi intrecciati in legno come quelli che si trovano nei paesi arabi. Ed infatti da lì arrivano e facevano parte di una collezione privata donata alla struttura per far capire che genere di serramenti erano presenti, consentivano di filtrare la luce solare senza essere visti dall'esterno. Nonostante l'ora calda nel palazzo si gode di una leggere corrente generata proprio dalla sua struttura che serviva appunto come sistema di condizionamento.

Fontana interna Fontana esterna Infissi di origine araba

 

 

Fuori dal cancello d'ingresso si incontra subito una chiesa suggestiva con un custode intraprendente che cerca di accaparrare i visitatori del più famoso monumento dichiarando che l'ingresso è ad offerta e se non si è soddisfati si può anche non lasciare nulla. Si ha la possibilità di salite sul caratteristico tetto e godere della vista e di qualcos'altro che non ricordo. Ma fa davvero troppo caldo con il sole a picco e dobbiamo risolvere il problema ruota. Sarà per un'altra volta!
Ci hanno suggerito un gommista probabilmente aperto nella via lì vicino ma la mia idea sarebbe quella di chiedere al distributore di benzina proprio sotto i giardini del palazzo. Giriamo alla larga! I ragazzi che bazzicano la intorno sembrano piuttosto degli estemporanei dispensatori di non meglio definiti servizi piuttosto che dei veri addetti. Nessuna divisa ed atteggiamento "scazzato" con bottiglia di birra a portata di mano.
Mettiamo in moto, giriamo l'angolo ed il magico gommista ci compare davanti come una apparizione divina, è aperto. Il controllo delle gomme è di tipo professionale, il posto è pulitissimo e ben organizzato, quindi il responso "tutto in ordine resettiamo il segnale e vedete se si ripresenta per farla ricontrollare" ci rassicura ma a metà. Del resto stiamo andando a Trapani se ci serve qualcosa speriamo di trovare anche lì qualcosa di aperto, la ruota di scorta c'è e poi si vedrà. 

Prima di lasciare Palermo andiamo alla ricerca del bar nel quartiere originario della famiglia di Lella dove fanno dei favolosi arancini. Non è la mia città quindi assecondo lei che decide di usare comunque il navigatore, ma questo fatto ci porterà nell'ora successiva ad una sequenza da "oggi le comiche".
Lei imposta il navigatore della macchina e partiamo. Già iniziamo facendo due giri a vuoto, finché non capiamo che c'è un leggero ritardo fra posizione delle strade sul navigatore e la realtà, in pratica occorre svoltare qualche metro prima dell'indicazione. Ok, siamo stanche, fa caldo, abbiamo fame e stiamo già parlando della bontà degli arancini che ci aspettano. Siamo comunque pazienti perché esaltate dalla botta di fortuna sfacciata che abbiamo avuto nel trovare il gommista. Seguendo il navigatore ci ritroviamo in una sorta di autostrada in città, con delle corsie obbligate e grandi rotonde per invertire il senso di marcia. Facciamo la megarotatoria e Lella nota un distributore di benzina con costo al litro economicissimo. Prendiamo nota della posizione per fare il pieno prima della partenza. Sole a picco, caldo e condizionatore a manetta. Il punto di arrivo del navigatore è una certa chiesa, svoltiamo come da suo comando e ci troviamo davanti ad un mercatino rionale che sta sbaraccando ma ancora ostruisce il passaggio.
E adesso? Aggiriamo la piazza. Ricalcolo percorso. Ci troviamo davanti ad una stradina con il cartello "transito pedonale" mentre la strada a sinistra indicata dal navigatore è sempre occupata dalle bancarelle. Quindi? Dietro strombazzano, una moto ci supera e si fionda nella stradina pedonale, la seguiamo e ci seguono altre macchine. Un anziano inveisce, gli chiedo scusa ma ce l'ha con la moto che non si fa troppi problemi. Passiamo oltre. Le strade continuano ad essere occupate dal mercatino. Lella attiva il suo navigatore da cellulare e rifacciamo il giro largo dalla mega strada. Altro commento sul costo della benzina, altro proposito di fare il pieno lì. Poi ci ritroviamo di nuovo davanti alla stradina per pedoni. Questa volta la superiamo senza esitazione ma a differenza di prima giriamo a destra. Finiamo in un posto che sembra aperta campagna, strada stretta, vegetazione ai lati alta, nessuna visuale, nessuno stabile, se incrociamo una macchina una delle due deve fare sicuramente retromarcia. Poi finalmente si allarga e compaiono delle casette basse. Ci infiliamo in una vicolo cieco privato inversione e riprendiamo la strada. Il navigatore ricalcola in continuazione il percorso del mentre Lella continua a brontolare contro di lui sparando nomi di vie che non vedo. A parte che siamo a Palermo in Sicilia per il resto non ho idea di nulla, mi sto facendo portare. Propongo di chiedere a qualcuno piuttosto che fidarci del navigatore, lei continua a dire che non capisce cosa stia succedendo perché vede la chiesa ma non riesce riconoscere i posti intorno all'edificio.
Siamo nuovamente davanti alla stradina pedonale io abbasso il finestrino e fermo un signore con le buste della spesa e gli chiedo come arrivare alla chiesa, candidamente ci risponde indicandoci la via alla nostra sinistra. Lella ribatte << ma c'è il mercato! >>, lui ride e risponde soave << Ah già, è vero! >>. Peccato che lui arrivi proprio da quella strada occupata dal mercato, andiamo proprio bene fra le indicazioni dei navigatori elettronici e dell'umano!
Superiamo nuovamente la stradina pedonale, Lella mi indica la chiesa e mentre dice << è lì, dobbiamo andare lì >>  guarda meglio il nome dell'edificio sacro indicato nei due navigatori. Finalmente capisce che quella che cerca differisce da quella indicata perché ha un santo in più nel nome. Ridiamo. Dopo un'ora di giri a vuoto arriviamo al quartiere sospirato che è praticamente dalla parte opposta. Tutto è bene quel che finisce bene, soprattutto perché siamo davanti ad un meraviglioso piatto di arancini in un condizionatissimo locale. Fuori sembra che qualcuno abbia acceso il forno!

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Marina Hiker pubblicato il 07.10.2019 [ Viaggi ]


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